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Il pericolo della democrazia italiana

Creato il 20 febbraio 2012 da Ilrattodellospazio
Monti fa pagare le tasse.Monti taglia le tasse (utilizzando il recupero dell'evasione fiscale).E già questi due passi sono la cosa più di sinistra mai fatta in Italia dal 1948.Monti riforma il mercato del lavoro, ovvero contratti, ammortizzatori sociali, licenziamenti, norme contro l'abuso dei contratti flessibili, pari opportunità, inserimento dei giovani.Un "pericoloso" mix di intenti che toglie potere ai sindacati, responsabilizza le imprese, definisce meglio il ruolo dello Stato, ed allo stesso tempo viene incontro alle esigenze dei "precari" ed aumenta il rischio di "precarizzazione".Insomma: governa uno degli snodi essenziali della società come non ha mai fatto nessuno negli ultimi trenta anni, quando ogni attore (Stato, imprese e sindacati) si è imprigionato in un ruolo, cristallizzato su posizioni rigide (mani libere o tutele) mentre il mondo cambiava radicalmente. Nonostante le imprese e nonostante i sindacati. Coi governi (precedenti) a pencolare da una parte o dall'altra a seconda della maggioranza.Mario Monti ed il suo governo sono un vero pericolo per la democrazia italiana. Dimostrano che si può governare senza Berlusconi e senza Bersani, o meglio nonostante Berlusconi e nonostante Bersani (e tutti gli altri).Monti affronta argomenti ed impone decisioni che negli ultimi venti anni sono state rimandate da qualsiasi governo. Ovvero il governo che prescinde dalla politica, dalla rappresentatività popolare. Un parlamento costretto a votare provvedimenti che non piacciono nè alla destra nè alla sinistra, ma che l'attuale disastro cui hanno partecipato (magari in maniera non equanime) obbliga ad accettare. Con la sola eccezione di coloro che si facevano chiamare "responsabili" (voti in vendita che non hanno più alcun valore), e degli s-fascisti (gli "sfascisti" di IDV ed i "fascisti" della Lega) che pescano consenso nel torbido del malcontento.Monti dimostra che si può avere un governo senza soubrettes, senza orrendi ministri in calzoncini e canottiera, senza equilibristi in bilico tra questo e quel partito, senza manifestanti per professione (indimenticabili i rifondaroli che prima votavano i provvedimenti e mezz'ora dopo raggiungeva il corteo a piazza Esedra), senza inquisiti, senza mezze calzette (di destra e di sinistra) che del ministero conoscono solo l'auto blu ed i nuovi arredi dell'ufficio.Un governo, che sicuramente fa i suoi errori (come tutti) ma che generalmente sa di cosa si parla, conosce i problemi e quando cerca le soluzioni si capisce che non sono state scritte, la sera prima, ad Arcore o chissà dove.Se gli italiani capiscono, dopo vent'anni di berlusconismo e quindici di pentapartito, cosa sia davvero un governo, come faremo a tornare indietro?

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