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Il pericolo. Sinistra al Governo? Solo tasse, relativismo etico e svendita dell’Italia

Creato il 04 agosto 2012 da Iljester

Il pericolo. Sinistra al Governo? Solo tasse, relativismo etico e svendita dell’ItaliaIn questo primo sabato di agosto, la voglia di scrivere e leggere i blog è davvero poca. L’idea che bazzica per la testa degli italiani in crisi è una bella nuotata al mare, non certo il riflettere sui problemi politici ed economici che affliggono il nostro paese. E poi ci sono le Olimpiadi che già di per sé soddisfano le aspettative nazionalistiche di questa italietta fallace e patetica con quattro medaglie messe in croce.

Come ho scritto per il calcio, altrettanto faccio per gli altri sport che paiono catalizzare l’attenzione di tutti, mentre ai piani alti si studiano sempre nuove strategie per ammazzarci e stangarci. Così, ecco che arrivano i rincari sull’immondizia, e poi ancora i niet della Merkel su un’Europa più umana e meno massonica, i mercati che crollano e rinascono in modo nevrotico per favorire la speculazione. Le agenzie di rating che ci umiliano un giorno sì e l’altro pure, e gli stranieri in generale che pensano di fare shopping industriale nel nostro paese ormai in saldo e in balia del proprio senso di inferiorità culturale e politica.

Il pericolo. Sinistra al Governo? Solo tasse, relativismo etico e svendita dell’Italia

Insomma, l’orgoglio nazionale italico se non è focalizzato su quattro tiri al piattello o su una bracciata in piscina, non è. E nel mentre, dei giochi che contano, di quelli che decidono le sorti e i redditi di milioni di famiglie, chi se ne fotte? Meglio che tv e giornali ci distraggano con la Pellegrini e la Vezzali. Perché, dunque, disturbare la nostra stolida illusione di paese perbene e vincente, anche se a Palazzo Chigi abbiamo un governo perdente che ci sta ammazzando da mesi senza alcun mandato elettorale?

La risposta è semplice: nascondere la testa sotto la sabbia è tipico degli italici. Basta poco per loro: una partita di calcio, una olimpiade e il gioco è fatto. Eccoli lì, a riscoprirsi italiani, ma solo a orari predefiniti: quando gioca l’Italia. Per il resto dell’anno e del loro tempo, ognuno per i cazzi suoi. Ognuno a pensare a se stesso, e che muoiano i vari sansoni e i vari filistei. E non importa se poi con loro muoiono pure il concetto di famiglia naturale, il lavoro, lo sviluppo, la cultura cristiana e la nostra identità.

Un ottimo humus elettoralistico, per la sinistra. Ed è qui che volevo arrivare. Gli eventi di questo ultimo scorcio di 2012 costituiscono il retroterra culturale e politico che servirà alla sinistra per salire al Governo quando il Presidente della Repubblica ci degnerà di una consultazione elettorale, negataci a novembre scorso in nome dello spread. E allora per l’Italia si prospetterà il colpo di grazia politico e culturale: una decadenza tendenzialmente infinita verso il nulla identitario, verso il più becero relativismo etico, verso la svendita permanente del nostro paese a nazioni come Cina e Germania e a culture come quella islamica.

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Non ci sarà scampo. Nessuna via d’uscita. Eliminata l’opposizione liberaldemocratica incarnata nel centrodestra (pur con tutte le sue contraddizioni), non ci resterà che il revival della sinistra conservatrice, neomarxista-bancaria, fallace e ipocrita, il cui unico scopo è tassare le ricchezze degli italiani, demolire la piccola e media impresa, introdurre i matrimoni tra persone dello stesso sesso, costruire Moschee, garantire l’introduzione della sharia e proclamare al mondo che l’Italia è finalmente un paese “civile”, perché finalmente ha ottemperato agli ordini della BCE e della Germania.

Un solo dettaglio pare sfuggire al fosco quadro. Quando ciò accadrà – e accadrà se gli italiani non si sveglieranno dal torpore dei media addomesticati dalla sinistra – non ci sarà più l’Italia, ma una provincia dell’impero con una limitata autonomia di governo e una società nel caos, senza alcuna identità etica e culturale e con l’orgoglio sotto i tacchi, illusoriamente rinverdito da quattro calci a un pallone o da un colpo di fioretto. Magra consolazione, per gente disoccupata senza un euro in tasca…


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