Nonostante tutto è proprio questo che ci manca ormai. Viviamo in un clima di perenne tensione, alimentata da giornali, televisione e internet, tutto ci crea fastidio, rabbia, voglia di riscatto sociale, voglia di lottare per sopravvivere. Giusto, più che giusto in questa epoca di regressione. Tuttavia, fermiamoci un istante a pensare alle piccole e belle cose della vita. Prima di insultarmi, ascoltatemi.
In questi giorni sto riscoprendo il piacere di camminare per le strade, di visitare i musei della mia amata Torino, riscoprire il passato, osservare ciò che mi circonda, fissare le montagne e pensare alla quiete millenaria che le circonda. Tutto questo mi porta ad una sola riflessione: il Mondo ci sarà anche quando noi saremo finiti. serve davvero a qualcosa arrabbiarsi quotidianamente? L’unico modo che abbiamo per raggiungere i nostri scopi è aggredire qualcuno? Non credo. Non voglio crederlo!
E’ vero, il mondo è pieno di furbi, o che si credono tali, prepotenti che vogliono solo dimostrare di essere superiori. Ma superiori a chi, a cosa? L’unico modo di rispondere alla violenza è la violenza? L’unico modo per combattere l’arroganza è l’arroganza? L’unico modo per sconfiggere l’ignoranza, è l’ignoranza?
Vorrei cominciare un percorso di pacificazione con me stesso e con ciò che mi circonda. Un sentiero di serenità non legato in alcun modo a nessuna religione, forza politica. solo un sentiero di riflessione, che mi porti ad essere più riflessivo, meno impulsivo, meno nervoso. Più in pace con me stesso e ciò che mi circonda. Sono convinto, in fondo, che il dialogo può davvero portare ottimi frutti, a costo di apparire ingenuo. Ma se fossimo milioni di ingenui, non sarebbe un mondo migliore? Non stupidi e “ingenuo” non è il termine esatto. Giusti. Questo è più appropriato. Isolare gli sbruffoni, non ascoltarli. Disobbedire a chi crede di essere superiore. Ignorare chi ci dice con altezzosità chi o cosa essere. Rifiutare la rabbia che è dentro di noi. Io ci provo.
Flavio Coraglia