Magazine Attualità

Il piccolo dinosauro Ciro

Creato il 08 novembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
dinosauro

Photo credit: OggiScienza / Foter.com / CC BY-ND

Si chiama Ciro il primo dinosauro italiano: scoperto da Giovanni Todesco nel 1980 a Petroja, vicino a Benevento, nel 1998 finì addirittura sulla copertina di Nature.

E non a torto l’uomo cui si deve la scoperta del fossile disse: “Ciro la sua storia, il come è stato ritrovato diventerà romanzo nel quale ripercorrerò le tappe più importanti della mia vita e soprattutto del ritrovamento di questo piccolo dinosauro”. Il fossile del giovane Scipionix Samniticus, infatti, è unico al mondo.

Privo solamente dell’estremità della coda e delle zampe anteriori, Ciro si è conservato in maniera eccezionale. Una vera e propria paleo-autopsia, condotta sul fossile e realizzata con tecniche innovative quali la fotografia in luce UV, TAC e microscopia elettronica a scansione, ha rivelato dettagli anatomici dei tessuti molli mai visti prima in un dinosauro: l’intestino, il fegato, la trachea, i piccolissimi occhi, porzioni di pelle e fasci di fibre muscolari del petto.  Le nuove scoperte sono state raccolte dai paleontologi Cristiano del Sasso e Simone Maganuco del museo di Storia naturale di Milano in un volume, edito dal Museo e dalla Società Italiana di Scienze Naturali.

“La conservazione dell’apparato digerente e dei resti di cibo in esso contenuti ha anche permesso di identificare le prede e, fatto unico per un fossile, di sapere in che ordine sono state ingerite” dice Del Sasso. È stata così scoperta la dieta del piccolo Ciro.

Il dinosauro, appartenente alla famiglia dei Compsognatidi , non si nutriva di sola carne, ma anche di pesce. Una zampa di lucertola, trovata nello stomaco, fa supporre che il cucciolo sia stato nutrito dai genitori con pezzi di prede catturate e appositamente smembrate per i piccoli.

“In effetti, una lunga lista di ‘caratteristiche da neonato’ indica che Scipionix morì a pochi giorni dalla nascita” conferma Maganuco. Il piccolo Ciro visse 113 milioni di anni fa, presso un ambiente lagunare, in prossimità di quello che doveva essere l’oceano Tetide: gli scienziati hanno ipotizzato che sia morto durante un alluvione provocata da un urgano. Travolto da un’onda di piena, il suo corpo fu scaraventato in una laguna poco profonda dove, rimasto in ambiente anaerobico sul fondo limaccioso della laguna, non si decompose. E così, fossilizzatosi entro il sedimento in cui era rimasto imprigionato, si è conservato, meravigliosamente,  fino ai giorni nostri.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :