Magazine Società

Il potere del premier leso dalle decisioni dei giudici di milano

Creato il 29 aprile 2011 da Madyur

Il Tribunale di Milano del processo Mediaset che giudica Berlusconi per frode fiscale “ si è arrogato un inammissibile potere di sindacato delle ragioni politiche sottese al rinvio di una riunione del Consiglio dei ministri”.

BerlusconiTribunaleMilanoR400

Il rifiutare di considerare quel Consiglio dei ministri come legittimo impedimento del premier a presentarsi in udienza, quel collegio ha leso le esclusive attribuzioni costituzionali del presidente del Consiglio e del governo.

E’ quanto scrive l’Avvocatura di Stato nel ricorso di 20 pagine con cui Palazzo Chigi ha sollevato il conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale. Un passo ufficiale , un passo politico.

L’attività dell’esecutivo è difficilmente preventivabile, scrivono, come dimostra la crisi libica di questi giorni e l’emergenza immigrati che ne deriva, costringendo il premier ad una continua attività. Firmato dagli avvocati Dipace e Maurizio Borgo , il ricorso chiede alla Consulta di annullare la decisione con cui i giudici hanno rigettato la richiesta di rinvio dell’udienza per legittimo impedimento del premier.

Il Cdm era stato fatto slittare dal 24 febbraio al 1° marzo , in una data successiva a quella in cui era già stata stabilita l’udienza Mediaset. Uno slittamento determinato dall’esigenza di procedere ad una stesura del disegno di legge anticorruzione che ha comportato una complessa elaborazione. I giudici di Milano rifiutarono di considerare il legittimo impedimento , in quanto non era stata ipotizzato nulla sulla inderogabile necessità della sovrapposizione dei due impegni.

Il governo fa più volte riferimento a due sentenze della Corte Costituzionale , una del 2001 e l’altra lo scorso gennaio, con cui fu bocciata in più punti la legge sul legittimo impedimento. Il Tribunale di Milano , si legge nel ricorso, ha sostanzialmente disconosciuto la rilevanza , quale legittimo impedimento , dell’attribuzione del Presidente del Consiglio dei ministri di presiedere la riunione del Consiglio dei Ministri , non valutando , in concreto , tale funzione in rapporto all’interesse del processo , ma arrivando a richiedere addirittura la prova della necessità di fissare la data del Consiglio dei Ministri in coincidenza con il giorno di udienza, ledendo le esclusive attribuzioni costituzionale del Premier.

Una cosa è sicura. La valutazione del giudice non può riguardare le motivazioni e le ragioni di politica governativa che sottendono la decisione di fissare in una certa data la seduta del Consiglio dei Ministri a meno che mai può giustificare la pretesa che l’organo governativo fornisca la prova della necessità di svolgere la funzione governativa in un dato momento e in una certa data.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :