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Il presidente della Provincia Massimiliano Salini va in boutique con i soldi dei gruppi consiliari: 2.500 euro di soldi pubblici

Creato il 21 febbraio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Che cosa sarà mai andato a fare il presidente della Provincia Massimiliano Salini nella boutique Diana di via XX Settembre 92 a Crema? E’ una boutique piuttosto nota, il decreto di rimborso (la fotografia dell’atto, non più all’albo pretorio, è pubblicata qui) parla chiaro: 2.500 liquidati per spese di rappresentanza. Probabilmente il presidente della Provincia avrà comprato un abito in una boutique. Certo è andato proprio, nel negozio che si presenta così:

“Diana è una elegante e storica boutique d’abbigliamento uomo situata in Via XX

Com'è elegante il presidente Massimiliano Salini!!!!

Com’è elegante il presidente Massimiliano Salini!!!!

Settembre a Crema.

Un palazzetto del Quattrocento su tre livelli dedicati alle migliori collezioni presenti sul mercato da Burberry a Brunello Cucinelli, da Fay a Loro Piana, con inoltre un qualificato servizio su misura.”

E in questa elegante e storica boutique d’abbigliamento per uomo ha speso 2.500 euro provenienti dal soldi dei gruppi consiliari, in ultima analisi dell’amministrazione pubblica, cioè soldi nostri, pubblico denaro.

Faccio il giudice, emetto sentenze? No, evidente no.

L’ufficio comunicazione della Provincia, cioè il fratello del presidente, Rossano Salini, chiama per smentire e minacciare denuncia per diffamazione a mezzo blog.

“E’ una boutique – afferma Rossano Salini – ma vende molte altre cose. Basta guardare la fattura. Sono stati fatti acquisti di 60 oggetti, dei gadget”. E gli abiti del presidente Salini? “Li compra con soldi suoi”.

Gadget per per fare propaganda politica o no? Quali gadget? “Vieni a vedere la fattura: questa amministrazione ha speso quest’anno 15mila euro in spese di rappresentanza, la precedente molto di più. Ti bastava chiederci prima la fattura”.

I soldi dei gruppi consiliari dovrebbero servire per svolgere attività proprie dei gruppi consiliari. Le spese di rappresentanza sono proprio indispensabili, dal momento che uno dei ritornelli di questi tempi è che gli enti locali non hanno soldi? Quante cose si possono fare con 2.500 euro? Due giovani capaci, come ha detto varie volte Claudia Cremonesi in questo blog, possono fare ottime cose: basta pensarci per tempo e tagliare dove si può, visto che mai come oggi, e purtroppo perché le Province e i Comuni non lo meritano, i finanziamenti sono stati tagliati e il patto di stabilità impedisce di spendere i soldi che restano in cassa, spesso molti.

Tornando alla conversazione con Rossano Salini, rispondo che l’ufficio comunicazione ha risposto raramente alle mie richieste.

Andiamo a vedere la fattura. Ma mettersi a comprare gadget con soldi pubblici, quando ci sono parecchi nuovi poveri, e anche La Provincia lo scrive in prima pagina, mi pare davvero di cattivo gusto. Perché non hanno aiutato quei nuovi poveri? Perché non hanno usato quei soldi in qualche modo più utile che rappresentare se stessi?

No, a sentire l’ufficio comunicazione della Provincia, si va in boutique a comprare legittimamente gadget per 2.500 euro il giorno 27  dicembre.

Che cattivo gusto. Che scelta sbagliata.


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