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Il prete bello

Creato il 03 giugno 2010 da Lanterna
Questa storia risale a quando ero giovane e bella, nonché libera come l'aria. Risale a un periodo spensierato, in cui il lavoro andava alla grande, ero uscita di casa da poco e la danza era ancora una novità di cui parlare con tutti.
Era settembre. Avevo passato una bella estate di divertimento e avevo ricominciato a lavorare con un certo entusiasmo. Il mio collega, reduce da un viaggio in Africa, ancora di più. Entrambi eravamo entrati di fresco nelle nostre nuove case, entrambi ci godevamo il fatto di abitare più o meno in centro a Pavia.
Un giorno, il mio collega mi porta a pranzo con un suo amico che già conoscevo da altre fonti (era stato socio di una mia amica in una cooperativa) e con un altro di cui mi aveva tanto parlato, l'amico prete.
Il mio collega e l'amico prete erano amici d'infanzia e compagni di scuola fino alle medie. A 19 anni, avevano fatto insieme un corso per animatori turistici. Poi il mio collega aveva rinunciato a partire, perché si era fidanzato e aveva cominciato a convivere. Invece l'altro era partito e aveva fatto la vita dell'animatore per 4 anni, senza farsi mancare nulla.
Al ritorno, aveva deciso di abbracciare la vita religiosa. Il giorno in cui l'ho conosciuto, aveva 26-27 anni e attendeva di prendere i voti definitivi (che poi so che ha preso).
Io ero consapevole del fatto che l'amico prete fosse un bel tipo, ma non ero preparata sufficienza: al mio arrivo nel bar dove ci eravamo dati appuntamento tutti e 4, mi vedo una tonaca nera in cui era insaccata una statua romana: alto, moro, gran bel fisico imponente, una testa da medaglia del I secolo d.C., occhi di un verde cangiante dallo smeraldo al bosco. Unico difetto: una piccola sella sul naso, tipo Ayrton Senna buonanima.
I miei poveri ormoni, reduci da un periodo di magra dopo l'estate allegra, sono tutti impazziti: non erano preparati a tanto splendore. Ed io ero abbastanza ben messa da potermi permettere di non nascondere la mia ammirazione, anche son cresciuta con Padre Ralph e certi imprinting non si scordano.
Abbiamo pranzato e chiacchierato. Ovviamente, siccome noi 3 ci eravamo visti più di recente, chi parlava era principalmente l'amico prete: raccontava della vita religiosa (non so se appartenesse a un ordine particolare o solo a una comunità di religiosi o se il fatto di vivere in comunità fosse parte della sua formazione), ci bacchettava ridendo ogni volta che ce ne uscivamo con una parolaccia, raccontava le reazioni dei vecchi amici comuni alla sua conversione e i nuovi rapporti con loro.
Ad un certo punto, non so come, l'amico prete se ne esce dicendo che, dei 3 voti, il più difficile da rispettare è la castità.
Ed io, che ero di fronte a lui, rispondo con aria un po' sognante: Eh, sapessi per chi ti sta di fronte... (e non ti può saltare addosso per via di quella maledetta tonaca, accidenti!).
Al che scoppiamo tutti a ridere e lui esclama: Vedete? Se ti si offre così una danzatrice del ventre, come si fa a rimanere casti?
Beh, con grande forza di volontà, lui poi lo è rimasto. Ma non dispiacetevi troppo per me, che ho sublimato con gran soddisfazione: da quell'incontro, ha preso corpo un personaggio su cui fantasticavo da tempo ma che nella mia testa non aveva ancora una faccia.
A lui, una volta avviata l'avventura di Viola (speriamo presto), dedicherò i miei prossimi sforzi.

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