Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno. In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino di dodici anni rimanesse ucciso o gravemente ferito. Gli universitari invece lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Nel senso che le forze dell'ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì.Francesco Cossiga, intervistato da Andrea Cangini 23/10/2008
Nel sempre salutare esercizio del dubbio e della critica, evitando di prendere supinamente quello che ci viene detto, mostrato e commentato e farlo diventare una nostra opinione, e visto che le cose non sono sempre mai fatte senza scopo, una sola cosa viene da chiedermi: chi ci guadagna (di più) da tutto questo? Ognuno è libero di dare la sua risposta.
Per il resto, al di là di qualsiasi dietrologia, vera o presunta, non bisogna dimenticare che un manipolo di stronzi - qualsiasi origine abbia - da un lato non deve poter cancellare il significato della manifestazione e dall'altro non deve condizionare il giudizio sul movimento e su quanto socialmente, ma anche politicamente e ideologicamente, gli sta dietro. Purtroppo sono certo che non sarà così. C'è solo una certezza.
La campagna elettorale è cominciata oggi.