░ Ellie G.
Solutiōnis VersŭsBreve divagazione ziffiana sulla poesia versus versamento ░A volte ci è capitato di incontrare un sedicente poeta, ancorché non fosse addirittura “scrittore”, come si usa ormai a tutto spiano in questo XXI secolo in cui di sicuro c’è che, avendo appurato che non esisteva alcun ufficio per gli esemplari d’obbligo presso le procure della Repubblica per come se ne prescriveva l’esistenza già per quelle del Regno vista la Legge del 1939[i], si pensò bene di annullare questa legge cosicché le richieste di qualche folle mente, come quella di chi scrive, non avessero modo più di essere abilitate. Allora, incontrando quel sedicente poeta, godendo del problematico privilegio dell’accesso diretto alla propria mente e quindi alla propria poesia, quasi sempre ci è successo di essere folgorati dalla inconsistenza, anche morfologica, dell’altro poeta: il problema delle menti altrui è una confusione, una confluenza di interrogativi diversi, ma si tratta principalmente di questo: io ho una mente; quando ci si imbatte in un sedicente poeta postmoderno e postventesimosecolo , il problema è costituzionale: se questo è un poeta, io spesso sono convinto di essere Ellie Goulding, tanto che finirà che, essendo del Capricorno come mia moglie e Françoise Hardy, e vista la mia propensione per gli oggetti fallico-uretrali, la cantante anglobionda anglicizzerà il mio oggetto “a” financo negli anfratti del Françou più segreto e inaccessibile!
[i]Legge 2 febbraio 1939, n.374.Norme per la consegna obbligatoria di esemplari degli stampati e delle pubblicazioni.[ii]Paul Ziff, Il problema delle menti altrui, in: Idem, Itinerari filosofici e linguistici, © 1966; trad.it. Editori Laterza, Bari 1969.