Un giudice di Bari, Francesco Federici, ha censurato questa pubblicità perché si presta “a offendere il comune sentimento religioso, identificandosi molto facilmente con il pontefice la figura rappresentata nei manifesti” tanto più perché “il riferimento al ‘Santo Subito’ si relaziona immediatamente all’imminente proclamazione a beato di papa Giovanni Paolo II”.La censura è scattata a seguito di una denuncia presentata da don Alberto D'Urso, parroco della chiesa di Santa Croce di Bari, che dichiara: "non si può accettare che il commercio e la ricerca di profitto a tutti i costi possa arrivare al punto tale da offendere chi, per molti credenti, costituisce un riferimento e mi riferisco ai pontefici della nostra chiesa”.
Evidentemente per lui (e per il giudice Federici) si può accettare che il "profitto a tutti i costi" rimanga solo un'esclusiva dei papi, anzi quelli così li fanno...santi subito.
Cari signori, anziché censurarla perché fa cagare, avete voluto metterci di mezzo papi, santi e religione ed allora beccatevi questo promo... BlogNews