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Il programma della festa di Sant’Agata

Creato il 29 gennaio 2014 da Makinsud

I preparativi sono in corso, la città di Catania sta per risvegliarsi, Sant’aituzza bedda sta per tornare tra i suoi devoti!

Se sei un turista o un viaggiatore non ha importanza, ma se per caso agli inizi di Febbraio decidi di fare un viaggio per le strade di Catania, sappi che la città che troverai non è quella che hai visto tra le immagini della tua guida turistica, quello che vedrai sarà indescrivibile, quello che sentirai sarà inspiegabile, Catania dal 3 al 5 Febbraio non si può raccontare… si deve vivere!

Comincia il countdown tra i fedeli e i cittadini catanesi che si preparano a festeggiare l’edizione 2014 della festa di Sant’Agata, padrona della città e terza festa religiosa più importante al mondo per il suo numero di fedeli e curiosi che arrivano da tutte le parti. Anche quest’anno come ogni anno i fedeli aspettano con ansia e gioia l’uscita del fercolo, per rivedere dopo mesi la loro amata Santa. Mancano solo pochi giorni  e la città già si veste a festa: drappi rossi porpora pendono dai balconi dei palazzi storici, le strade si illuminano di luci e decorazioni, in ogni angolo si vedono bancherelle piene di dolciumi e torrone, i palloncini per i più piccoli tingono di colore tutta la città.

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Tutto avrà inizio la mattina del 3 Febbraio con l’uscita della ‘Carrozza del Senato’ e la processione dell’offerta della cera a Sant’Agata, alla quale prendono parte il clero, le autorità cittadine e gli antichi ordini militari e cavallereschi. La sera poi, Piazza Duomo si illuminerà con i tradizionali fuochi della “Sera del Tre” con spettacoli piromusicali che terranno con il naso all’insù centinaia di spettatori. Il 4  è il giorno più emozionante, già dalle prime luci dell’alba la città si popolerà di devoti che riabbracciano la Martire con la messa dell’aurora. I devoti, chiamati “cittadini” creeranno un lungo fiume bianco accanto alla Santa nel suo giro periferico della città fino a notte fonda, in cui canti e urla faranno da padroni. I fedeli si riconosceranno per il loro tradizionale abbigliamento, tutti indosseranno un sacco bianco (un camice votivo di tela bianca lungo fino alla caviglia e stretto in vita da un cordoncino, con sopra in testa un berretto di velluto nero e nelle mani guanti bianchi che sventolano un fazzoletto a fitte pieghe anch’esso bianco). Giorno 5 sarà la volta del giro interno, le principali vie della città saranno ricoperte di cera dei devoti e colme di curiosi. Il momento più atteso sarà come sempre il passaggio per la via di San Giuliano, che per la pendenza  risulta essere il punto più pericoloso di tutta la processione. Esso rappresenta una prova di coraggio per i “cittadini “, ma viene anche interpretato come un segno di buono o cattivo auspicio per l’intero anno.

La venerazione e i festeggiamenti della Santa risalgono al lontano 252 d.C., anno successivo al martirio. La Festa da qualche anno  risulta essere Bene Etno Antropologico Patrimonio dell’Umanità della Città di Catania nel mondo. Non ci resta che aspettare e dire a tutti: “Semu tutti devoti tutti!

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