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“Il renzismo? Un’illusione! Proprio come quella di voler cambiare l’Italia e gli italiani” – Intervista a Paddy McGrath, ex consigliere politico del Taoiseach (Primo Ministro) irlandese.

Creato il 01 aprile 2014 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
435px-Molly_alonedi Rina Brundu.  
  
“Renzi, chi?” mi grida, quasi, al telefono.
“Non dica così, per carità!” ribatto vagamente infastidita. Anche indispettita. “Renzi, Matteo Renzi!, il nuovo Premier italiano…”.
“Berlusconi?”.
“No, Renzi, Matteo Renzi!, il rottamatore!”.
Il vecchio Paddy non sembra convinto… e mi fa sudare sette camicie prima di confermare l’appuntamento.

 

In che cazzo di casini mi sono messa? Colpa di Tizio e di Caio… Perché non intervisti McGrath per il blog? È la memoria storica irlandese… almeno per quanto riguarda gli intrallazzi con gli italiani. Quando veniva su Cossiga, buonanima, tra una pesca al salmone e una caccia alla volpe non c’era scandalo politico-militare nostrano del quale McGrath, amico fraterno dell’ex Presidente italiano, non volesse saperne di più. Fu anche coinvolto in quella brutta faccenda degli elicotteri tricolore (italico) venduti al governo della Repubblica agli inizi degli anni 80… venduti?, meglio dire ceduti quasi a-gratis, in circostanze tutt’altro che chiare… si parlò di coinvolgimento dell’IRA… di una grande incazzatura della Thatcher… e di bustarelle… di tanti soldi. Poi però la faccenda venne messa a tacere in pieno stile celtico e la carriera di advisor al Taoiseach di McGrath doveva ancora cominciare. Prima di finire all’improvviso…. “Pensionato!”… si fece subito carico di spiegare il suo solerte portavoce… “Forzato della pensione anticipata!” gli fecero ecco… gli altri. I nemici. Numerosi. La verità non l’ha mai saputa nessuno e dopo i molti boom e sboom irlandesi, adesso non gliene importa pure niente a nessuno. Attualmente McGrath è un pensionato d’oro, direbbero in Italia… è anche un poco sordo. L’età.

Lo incontro nel Bewleys di Grafton Street, la via più elegante di Dublino, la via centrale, quella che al tempo del primo boom tecnico irlandese (inizi del nuovo secolo), era considerata una delle vie più care al mondo. È cara anche ora, ma come tutte le altre. Seduto in un angolo nascosto del glorioso locale dublinese, scorgo subito il mio ospite assorto a scrutare oltre la cappa di nuvole bigie incorniciate dalle vetrate giganti. Mi avvicino e le presentazioni prendono meno di cinque minuti, il tempo di ordinare un te caldo e fumante e di bofonchiare qualche idiozia sul temporale che minaccia.

McGrath è ancora un bell’uomo. Sembrerebbe avere un’età indefinita tra gli anta e gli anta: hanno sempre la stessa età quelli lì, mi dico. Quelli della pesca al salmone e della caccia alle volpi, insomma!

“The unspeakable in full pursuit of the uneatable!” borbotto fra me e me.

“Mi scusi???” fa lui.

“Mi perdoni, Paddy, pensavo a Oscar Wilde…”.

“Era irlandese, lo sa?”

“Certo che lo so!”.

“E sa pure cosa sarebbe la letteratura inglese senza il contributo degli autori irlandesi? Sennò glielo dico io: nulla, niet, nada…!!”.

“Be’ definire Milton, Chaucer, Johnson, Shakespeare… nada… mi sembra un tantino esagerato…” tento di conciliare…

“Le dico che è così!” s’intestardisce.

“Paddy, non sarà mica irredentista? O magari… fascista?” l’ispirazione mi viene così.

Fa l’offeso: “Guardi che lei sta parlando con un connazionale di Violet Gibson, la donna che…”.

“Che il 7 aprile 1926 sparò a Mussolini… lo so, lo so…” lo anticipo. “Ma la mia domanda era un’altra: non sarà mica fascista, Paddy?”.

“E se fosse?” sbraita. “Vuole forse negare che quando c’era LUI…”.

“Certo che lo nego!” lo interrompo. Non mi piace la piega che sta prendendo il discorso… e poi non ho molto tempo….

“Parliamo del renzismo, le va?” suggerisco più calma poco dopo. Dopo che abbiamo bevuto il te, cazzeggiato ancora sul tempo irlandese e non abbiamo mai smesso di studiarci. C’è una sorta di disaffinità elettiva tra noi che pretende di chiudere presto il discorso…. Che grida vendetta per quell’idea sciocca dell’intervista mai veramente voluta da nessuno dei due.

“Il renzismo, dice? E cos’è? Una nuova dottrina filosofica o l’ultima invenzione mediatica di Silvio per evitare il carcere?”.

Non ch’avevo mai pensato! Ma è in quel momento che capisco che il vecchio Paddy è meno sordo di quanto voglia far credere; è furbo come pochi e a suo modo sta giocando come il gatto col topo… anzi, come il  cacciatore con la selvaggina…

“Una dottrina? Non proprio…sarebbe una definizione azzardata; diciamo… piuttosto… una nuova “esperienza” politica il cui target è il cambiamento…”…

“Il cambiamento di che?”

“Il cambiamento radicale dell’Italia e degli italiani!”.

Non mi sono ancora zittita che Paddy è già esploso in una sonora risata che rimbomba nel locale chiuso e silente. Una vecchia signora si volta, ci guarda, sorride.

“Oh bella! Questa è bella! Un’illusione, dunque? Ma poi, mi scusi, perché vorreste cambiarli?”.

“Mah…. gli scandali…. La corruzione ….”.

“Ah gli scandali… la corruzione…” mi fa eco il vecchio traendo un sospiro profondo, inconsolabile a suo modo. “E le donnine disinibite…” continua ancora Paddy memore del bel tempo che evidentemente fu!…. “ah! quando c’era lui!” esclama, infatti, poco dopo.

“Mussolini?”.

“Macché Mussolini, Silvio!!!”.

E’ in questo momento che ci interrompe e ci raggiunge al tavolo una giovane donna bionda appena entrata nel locale. Mi punta diritta, mi sorride e mi stringe la mano, dice di chiamarsi Shevonne e di essere un’amica del signor McGrath… Tempo di girare la testa è Paddy mi sta già davanti, in piedi, tutto abbottonato nel suo impermeabile bianco, cappello floscio di feltro nerastro calato in testa come Clark Gable, ombrello in mano. L’altra mano è già stretta intorno alla vita di Shevonne, fa per salutarmi con un inchino…

“Mah…. mah… Paddy, che fa? E Renzi? Cossiga? La caccia alla volpe?”.

Figurati se mi sente più, da quella distanza!

Ccci sua!: the unspeakable in full pursuit… del solito, naturalmente! Berlusconismo – Renzismo 1 – o, almeno qui nella vecchia Dublino.

Clicca qui per la pagina wikipedica di Patrick McGrath.

Featured image, Grafton Street – statua di Molly Malone, fonte Wikipedia.


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