Se il 4 ottobre la Giunta del Senato voterà la decadenza di Berlusconi, i parlamentari del Pdl si dimetteranno in massa per costringere il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, allo scioglimento delle Camere. Il Governo sotto scacco. L’ennesimo vile ricatto.
«È in corso un’operazione eversiva che sovverte lo stato di diritto ad opera di magistratura democratica. Essere buttato fuori dalla storia per un’accusa così ingiusta e infamante non mi ha fatto dormire per 55 giorni . Questa mattina mi sono pesato e ho scoperto di aver perso 11 chili: uno per ogni anno di condanna, 4 per Mediaset e 7 per il processo Ruby».Queste le dichiarazioni di Berlusconi nell’imediatezza delle decisione. E l’attenzione del Paese intera rivolta ancora alle manipolazioni egocentriche di Uno solo. Paralizzati. Senza futuro.
Padrone fino all’ultimo del destino di un Paese che ha contribuito, come abbiamo più volte ripetuto su queste pagine, a mettere in ginocchio.
Arrogante burattinaio che hainfangato il nobile significato di politica non più amministrazione del bene comune, ma appannaggio indiscusso di un uomo solo.
E il PD annaspa. Incapace di prendere una posizione. Diviso in fazioni litigiose. Incapace di alzare la testa e di avere un minimo di dignità e rispetto per gli italiani.
Il nostro appello al Presidente Napolitano: l’Italia vuole, pretende la dignità che le hanno rubato e hanno calpestato per troppo tempo.
AMR