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Il richiamo del cuculo (in tre serate)

Creato il 19 marzo 2014 da Achiara84 @madamaAly

Partiamo dal fatto che se non fosse stato della Row probabilmente non l’avrei mai letto, ma è anche vero che se non fosse stato della Rowling probabilmente non sarebbe mai stato tradotto in italiano dalla Salani.

E andiamo avanti.

Non mi appassionavo così a un giallo da “Poirot e l’assassinio sull’Orient Express”.

So che è un paragone azzardato, ma un giallo di 476 pagine che ti fa arrivare alla fine senza lasciarsi un attimo di respiro perché si pensa di aver capito chi è l’assassino, ma manco pe’ niente!, merita di essere paragonato a quella che viene definita la regina del giallo e alla sua creatura più riuscita.

E sì, deve uscire un secondo libro della serie a giugno, sempre sotto pseudonimo.

E magari stavolta si poteva evitare. Ma le teorie paranoiche e complottistiche le tengo per me.

Torniamo a Cormoran Strike e al suo modo di indagare. Il suo carattere è una via di mezzo tra Poirot e Nero Wolfe, con punte di “figaggine” che te lo fanno amare.  Nonostante non sia un adone.

C’è chi l’ha accusato di essere poco tratteggiato psicologicamente, a me è sembrato tutto il contrario. Cormoran, la sua storia, la sua psicologia, vengono tratteggiate con le sue indagini, con le informazioni spizzicate che di lui vengon date nelle 476 pagine del romanzo.

Certo, potrebbe essere visto come uno stereotipo proprio perché somiglia a tanti altri investigatori della letteratura. Ma Cormoran ha una marcia in più: Robin, la sua segretaria interinale.

Non è certo “originale” la trama dell’omicidio mascherato da suicidio, della polizia (ma a Scotland Yard son veramente così imbranati) che chiude il caso perché se ne convince.

Originale a modo suo è il modo in cui il finale viene svelato (anche se con il colpo di scena alla Jessica Fletcher, meno originale nel suo svolgimento) e sicuramente originale è la lunghezza di questo giallo. Ma d’altra parte, siamo abituati a una Rowling che scrive scrive e scrive pagine su pagine. Quindi, va bene anche così.

Pienamente promosso questo giallo di  Robert Galbraith, in attesa del prossimo mi sento di nuovo orfana!

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Londra. È notte fonda quando Lula Landry, leggendaria e capricciosa top model, precipita dal balcone del suo lussuoso attico a Mayfair sul marciapiede innevato. La polizia archivia il caso come suicidio, ma il fratello della modella non può crederci. Decide di affidarsi a un investigatore privato e un caso del destino lo conduce all’ufficio di Cormoran Strike.

 

Veterano della guerra in Afghanistan, dove ha perso una gamba, Strike riesce a malapena a guadagnarsi da vivere come detective. Per lui, scaricato dalla fidanzata e senza più un tetto, questo nuovo caso significa sopravvivenza, qualche debito in meno, la mente occupata. Ci si butta a capofitto, ma indizio dopo indizio, la verità si svela a caro prezzo in tutta la sua terribile portata e lo trascina sempre più a fondo nel mondo scintillante e spietato della vittima, sempre più vicino al pericolo che l’ha schiacciata…

 


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