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Il rimpasto della giunta di Crema nel discorso del sindaco Bonaldi

Creato il 28 aprile 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Riporto qui sotto l’intervento del sindaco Stefania Bonaldi, oggi in consiglio comunale a Crema. E’ il sindaco più criticato, anche molto a sproposito. Di seguito, per il paziente e l’attendista, un commentuzzo agrodolce.

Buona sera a tutti,

come avete appreso dai media locali, il 15 aprile sono state ufficializzate le dimissioni dell’Assessore Giorgio Schiavini. Ragioni personali e professionali gli impediscono di proseguire con l’impegno profuso in questo biennio. Ringrazio Giorgio per i progetti avviati , che sarà cura dei subentranti portare a termine. Lo ringrazio anche per la disponibilità offerta per la fase del passaggio di consegne.

 

Le sue dimissioni anticipano le nostre valutazioni di metà mandato nonché l’intenzione già maturata di adeguare l’esecutivo agli scenari, resi improvvisamente reali, conseguenti alla soppressione delle province. Il sesto assessore, senza aggravi per la spesa comunale, si è reso necessario perché i compiti del sindaco sul territorio si sono moltiplicati nel volgere di pochi mesi.

Un sindaco peraltro eletto nel consiglio nazionale del Pd, dove insieme ad altri 19 sindaci di varie città italiane, dovrà occuparsi di studiare i gravi problemi degli enti locali proponendo soluzioni. Fatto che onora me e, spero, i cremaschi che attraverso la mia persona vogliono partecipare al rinnovamento della politica nazionale e locale, ma che comporta un costo in termini temporali.

 

In questi due anni abbiamo realizzato una mole imponente di lavoro, presidiando costantemente comune e territorio. Abbiamo ascoltato le esigenze della Città, conosciuto a fondo lo stato economico dell’Ente, fotografato puntualmente la macchina comunale, definito l’assetto delle dirigenze per i prossimi tre anni e conclusa la ripesatura delle posizioni organizzative, avviata la riorganizzazione delle società partecipate, lavorato sodo per mantenere l’Università a Crema e per fare ripartire una progettualità sugli Stalloni. Non solo. Abbiamo avviato la rivoluzione copernicana del servizio sociale nei quartieri e della co-progettazione, attivato il pacchetto di varianti al PGT,   ridato ossigeno alla cultura con iniziative comunali e sostegno alla vivace produzione cittadina, manifestato attenzione all’economia del territorio lanciando il marchio “made in Crema”, stiamo potenziando il sistema delle ciclabili e avviando interventi di messa in sicurezza ciclopedonale. Infine, stiamo lanciando Crema città europea dello sport 2016, uno sforzo severo che speriamo porti i frutti sperati, perché uno dei nostri chiodi fissi è aiutare Crema a fare un salto di scala, come la sua storia impone.

Ci lasciamo alle spalle una fase di enorme impegno, è questo che ci spinge  a pensare al futuro con maggiore entusiasmo, per questo abbiamo calibrato ancora più finemente la distribuzione delle deleghe sui progetti futuri e sulle nuove incombenze dalla ricordata soppressione delle province. Nel territorio cremasco possiamo recitare solo un ruolo di guida, circostanza che raddoppia i pesi sulle spalle del primo cittadino.

 

Per questo confermo l’allargamento dell’esecutivo, con l’inserimento del neo assessore Attilio Galmozzi, mentre Matteo Piloni sostituirà il dimissionario Giorgio Schiavini. Questa la nuova geografia delle deleghe.

Alla Prof.ssa Angela Maria Beretta, vicesindaco, l’Assessorato al Welfare,  Politiche sociali, Città dei Bambini, Città degli anziani, Civismo e coesione sociale, Diritti. (Nuova delega Città degli anziani, prima del Sindaco)

Alla Dr.ssa Morena Saltini, l’Assessorato alle Risorse Economiche (Bilancio e Tributi), al Commercio allo Sviluppo Economico e ad Expo 2015 (nuova delega, prima dell’Ass. Schiavini, ma sempre gestita in modo trasversale e congiunto con le attività produttive).

Alla Dr.ssa Paola Vailati viene confermata la delega alla Cultura ed alle Politiche Giovanili ed assegnata ex novo anche quella alle Pari Opportunità (prima facente capo all’Assessore Saltini).

Al Dr. Fabio Bergamaschi l’Assessorato ai Lavori Pubblici, al Patrimonio (prima facente capo alla Dr.ssa Saltini), alla Mobilità ed alla Viabilità (prima assegnati all’assessorato alla sostenibilità di Giorgio Schiavini, ma strettamente connessi all’attività dei LL.PP. e comunque già gestiti trasversalmente).

Al Dr. Attilio Galmozzi l’Assessorato all’Istruzione, Università, Lavoro, (prima trattenuti dal Sindaco) e l’Agenda Innovazione – smart city (ex delega assessorato sostenibilità.)

Al Dr. Matteo Piloni l’Assessorato al Comprensorio e alla Pianificazione Territoriale (quest’ultima prima facente capo a Fabio Bergamaschi stante l’incompatibilità di Schiavini in quanto professionista), l’Ambiente e il Turismo.

Restano in capo alla sottoscritta, quale Sindaco la Governance interna (gestione delle risorse umane) ed esterna (società partecipate e rapporti col Territorio), le Politiche temporali, Comunicazione e Trasparenza. Egualmente in delega al sindaco Sport e Quartieri, ma completano il quadro la conferma del consigliere incaricato allo Sport  Dr. Walter Della Frera, che ha già avuto modo di spendersi con l’ambizioso obiettivo della candidatura di Crema città europea dello sport 2016, ed il nuovo consigliere incaricato ai Quartieri, Matteo Gramignoli, con l’obiettivo di ulteriormente rafforzare il legame che l’Amministrazione Comunale ha intessuto in questi anni con le periferie della città.

 

Gli innesti avvengono senza spese aggiuntive per la collettività rispetto alle attuali, visto che i due nuovi assessori, quali lavoratori dipendenti, percepiranno il 50%  dell’indennità di carica.

A questo nessuno sembra badare, presso dagli accessi polemici. La giunta avrà braccia in più senza che vi siano aggravi per le casse comunali.

L’impegno sul contenimento dei costi della politica per la nostra amministrazione non è solo simbolico, il danaro dei cittadini deve essere speso per i cittadini e intendo estendere questa attenzione anche al passato, sul quale, come ho già avuto modo di dire,  stiamo svolgendo una verifica puntuale sulle spese effettuate negli ultimi sette anni da questo comune, un arco di tempo che ingloba la precedente e l’attuale amministrazione. Nessun dossier, come enfaticamente hanno interpretato i Media, ma semplicemente una disamina precisa, per verificare se esistano indizi suscettibili di approfondimenti.

I comuni sono all’osso e i servizi ai cittadini in pericolo, è un dovere civile, prima che politico, chiedere conto a noi stessi, chiedersi ad esempio se era lecito sottrarre anche le briciole ai cittadini assistiti dai servizi sociali, mentre si rischiavano denari anche pubblici su una scuola privata. Mi chiedo se tutto ciò che abbiamo fatto con soldi pubblici, era opportuno farlo.

Certo, esistono dei revisori, ma non spetta a loro il compito valutare l’opportunità delle scelte. Quella, l’opportunità, attiene all’etica della politica.

Le voragini nei bilanci degli enti locali sono state create proprio dall’incapacità di tenere sotto controllo la voce opportunità, e dunque la nostra indagine riguarderà le procedure ma anche l’opportunità.

E’ giusto che i cittadini abbiamo sotto mano l’unico strumento di valutazione dirimente, ossia i numeri, e noi glieli forniremo. Solo dai numeri è possibile desumere la differenza che passa tra una buona amministrazione e modalità di gestione  più “disinvolte”.

La  Giunta si è allargata solo dopo avere messo in chiaro che non avremmo aumentato di un euro le spese. Se non avessimo potuto lasciare invariati i costi, non avremmo allargato la Giunta, anche a costo di fare scoppiare di fatica il sindaco e gli assessori. Punto. Il resto sono chiacchiere da bar. Se qualcuno è afflitto dalla sindrome Dacia Duster, “ma noi volevamo spendere di più”, si dovrà tenere la frustrazione. Da oggi ci sono nuove energie a costo zero.

 

In questi giorni ne abbiamo davvero sentite di tutti i colori, spesso idiozie frutto di stati d’animo e attese deluse, posizioni spesso contraddittorie. Prima si dice che il sindaco è sprezzante e arrogante, ma poi si sproloquia di una sua sottomissione ai partiti. Si arriva a ipotizzare un passaggio di testimone in vista di traguardi più ambiziosi, ma si dimentica di interpellare l’interessata, che vuole fare il sindaco di Crema per ancora 8 anni. Non è una minaccia, ma un progetto culturale, politico, civile. Questa città deve essere cambiata e voglio che sia il centrosinistra a farlo.

Si arriva a parlare di presunto abbandono di un progetto che vedeva le forze politiche sostenere dall’esterno l’esecutivo, ma non direttamente protagoniste. Le forze politiche sono il sale della democrazia, si tratta di contenerne le pretese egemoniche, di impedire presunte loro ipoteche sulle istituzioni.  E’ quello che abbiamo fatto in questi due anni, è quello che faremo per i prossimi otto.

Deve essere chiaro a tutti che a Crema c’è un capo dell’amministrazione, cioè un primo cittadino, che potete trovare tutti i giorni in comune. Il resto appartiene alle paranoie di una politica vecchia di un secolo.

I fatti contano più delle parole. Stiamo ai fatti. La precedente maggioranza si permetteva 7 assessori, noi siamo scesi 5, ponendo il limite di spesa su questo format. Gli assessori potrebbero diventare 10, ma il comune spenderebbe quello che spende oggi, perché la vera scelta dirimente è il limite di spesa.

Oggi abbiamo un esecutivo in grado di fronteggiare i nuovi scenari, con l’ingresso di 2 trentenni, cioè di 2 giovani capaci e disponibili, scelti personalmente dal sindaco e sottolineo personalmente, perché spetta al sindaco scegliere le persone più adatte ai bisogni dei cittadini. E’ eletto democraticamente per questo. In questo caso il sindaco ha dovuto superare delle forti resistenze, anche dei nuovi assessori. Sembrerà incredibile alla politica del Pleistocene che qualcuno si sia fatto pregare per accettare un assessorato, ma l’uno per motivi professionali, l’altro per motivi politici, essendo segretario provinciale del Pd, sono stati dubbiosi sino alla fine. Sanno fin troppo bene di essere delegati del sindaco e sono certa che faranno gioco di squadra sotto la guida del sindaco. Quando decideranno di non farlo, non saranno più assessori.

 

Voglio dare un sincero benvenuto a Sel, che in questi due anni è rimasta in maggioranza senza sollevare questioni di poltrone, ma offrendo contributi notevoli alla realizzazione del programma. Oggi nell’esecutivo c’è maggiore equilibrio fra forze civiche e forze politiche, e questa maggioranza, tonificata e motivata più che mai, continuerà a generare risposte per tutti gli anni che ci siamo prefissi di governare, per offrire alla nostra gente qualità,  rettitudine ed entusiasmo, gli stessi ingredienti che che siamo sicuri di avere offerto fino a questo momento.

Siamo una maggioranza progressista, dove sono rappresentati partiti di sinistra, partiti di centrosinistra, movimenti civici, una miscela di servizio e non di potere. Abbiamo dato inizio ad rinnovamento vero, non solo estetico, forse questo fa paura.

Una maggioranza guidata da una donna, non era mai successo a Crema. Anche questo è rinnovamento. Una donna a cui spero ardentemente succeda un’altra donna.

Abbiamo un progetto che ci divide dalla destra, radicalmente. Solidarietà contro individualismo. Fede nell’incontro tra le persone, contro sentimenti di esclusione. E’ qui che passa il crinale, parliamo linguaggi troppo diversi. Forse è anche per questo che non ci intendiamo.

Oggi poniamo le basi per fare ancora meglio il nostro lavoro, seguendo il profilo della realtà, non quello della fantasia. Non abbiamo cambiato idea, è cambiata la realtà e noi ci siamo adattati, incrementando la forza dell’esecutivo, perché così doveva essere. Non si può prendere in carico una quota notevole delle incombenze che facevano capo alla provincia, mettendo la testa sotto la sabbia. Se sarà necessario cambiare ancora lo faremo, scegliendo sempre la configurazione migliore, anche a costo di smentirci.

Quando finiremo, Crema sarà migliore, anzi è già migliore, ma siamo appena all’inizio.

 

Stefania Bonaldi è troppo criticata. Qualcuno esagera. Sarà difficile dimostrare che la Pro Loco sia diventata un obiettivo di conquista del comunismo cremasco o che la moschea sia un atto di disprezzo verso la chiesa cattolica e la tradizione locale, come arriva a sostenere l’opposizione creativa. La libertà religiosa è un fatto e un diritto. Un sindaco che “va a cercare” i musulmani per conversare con loro e far sì che il Comune si confronti con un gruppo sociale è perfettamente nello spirito della Costituzione e dell’umana sensibilità. Troppe critiche al sindaco: troppo livore, troppa rabbia. Nulla di strano però: il confronto è questo. Crema sta esprimendo desideri e volontà: sembra che la città esprima una vitalità. Piuttosto preoccupa la flessibilità della giunta. Rifondazione non può essere usata prima delle elezioni e gettata via quando dice verità scomode. Il contributo critico, anche severo, duro, dell’estrema è indispensabile perché le liberalizzazioni creano problemi reali, quando la gestione pubblica è in attivo. La legge elettorale dei Comuni fa spavento: dà poteri eccessivi alle giunte e quindi distrugge il ceto politico locale. Il sindaco parla di valutazione dell’opportunità dei singoli atti di spesa del Comune, sperando che non si limiti ai soli “costi della politica”. Gli enti locali hanno speso troppo e spesso a sproposito negli anni. Piscine? Impianti sportivi? Strade, stradoni, circonvallazioni, tangenziali? Nuove costruzioni e poche ristrutturazioni? Autorizzazioni a raffica di attività inquinanti? Non sarà il caso di cambiare? E la manutenzione dell’esistente? Del territorio? Ma è possibile cambiare dopo anni folli e mille conferme di un sistema che non genera altro che ingiustizie chiunque governi?

 


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