Il risvoltino della sinistra
Cammini tra le fila della sinistra e osservi. Osservi le persone, il loro modo di atteggiarsi e di vestirsi: quattro su cinque indossano pantaloni arrotolati, modello “acqua in casa” o, per essere più tecnici, i discussi “risvoltini”. Ma non sono i risvoltini di tendenza, tanto per capirci come il mood degli hipster. E’ proprio quel modo di girare e rigirare la parte finale del pantalone, perché tu quell’orlo non hai voglia di farlo fare.
Il risvoltino della sinistra
Perciò è lecito chiedersi se il grande dilagare in Italia di questa moda (il 1° Aprile 2015 è stata addirittura indetta la giornata del “No Risvoltino Day”), non sia addirittura da attribuirsi a quel gesto rallentato di una sinistra che al look dedicava assai poco tempo. Del resto, in tempi non sospetti, anche Edoardo VII re d’Inghilterra, per evitare di sporcarsi i pantaloni, li arrotolava sopra la caviglia. E più tardi lo stilista americano Thom Browne lo ha riproposto nei suoi completi asciutti convincendoci che fatto a mano e con un massimo di tre piegature non era poi così male.
E’ sempre la sinistra, in fatto di risvoltini, a dettare varianti. Con le maniche prima arrotolate fin sopra il gomito, modello Bersani, segnalando in campagna elettorale che per ottenere risultati bisogna faticare, poi riprese da Matteo Renzi in un’interpretazione tutta sua: doppio e calcolato il risvolto, unicamente del polsino, per uno look insieme professional e modaiolo, seduttivo e di comando, tra Richard Gere e Mr. Grey. E le giacche di velluto a coste con toppe sui gomiti e intramontabili mocassini neri lucidi che fine hanno fatto? Tranquilli, sono ancora patrimonio estetico della sinistra, ma il prossimo autunno inverno li indosseremo tutti. Come l’eskimo del resto, passato dal sociale al socialite, grazie al furto veloce della moda.
(Margherita Taurino)
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