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Il rito della partita inaugurale

Creato il 10 giugno 2014 da Calcioromantico @CalcioRomantico

Lo stadio pieno, le televisioni di tutto il mondo collegate, un po’ di coreografie con fiori, coriandoli, colombe e gente che indossa i costumi tipici, una bella cantata, il richiamo al fairplay e poi il fischio di inizio che dà il via alla competizione. Il rito della partita inaugurale, così come lo pensiamo oggi, è stato introdotto nel Mondiale inglese ed è cresciuto via via che la spettacolarizzazione dell’evento Mondiale è divenuta una cosa non secondaria.

Riservata all’esordio della squadra di casa o a quello della squadra campione in carica, il match che ha segnato l’avvio dei Mondiali dal 1966 in poi è stato spesso fonte di risultati inattesi.[1] Vandenbergh, Omam Biyik e Bouba Diop sono stati i tre protagonisti di altrettante sconfitte subite dai detentori del titolo. Ma se lo sgambetto del Belgio vicecampione d’Europa ai danni dell’Argentina di Maradona nel 1982 ci poteva anche stare, ben diverso fu l’impatto della vittoria del Camerun nuovamente sull’Argentina a Italia ’90 e quella del Senegal sui francesi nel 2002.
Sono, infatti, bene impresse nella mente le immagini dei leoni indomabili, in dieci per quasi tutta la ripresa e in nove negli ultimi minuti per le espulsioni di Kana Biyik e Massing, e nonostante tutto vincenti grazie al volo in cielo di Omam Biyik e alla indecisione di Pumpido. E sono altrettanto vividi i ricordi di Diouf che fa impazzire la difesa transalpina e di Bouba Diop che con un tap in regala all’esordiente Senegal la vittoria.

Ad analizzar bene i risultati, si scopre, però, che le prime quattro partite inaugurali finirono 0-0, che anche l’Italia nel 1986 non riuscì a battere la Bulgaria, perché ripresa a pochi minuti dal termine da un gol di Nasko Sirakov, e che solo nel 1994 per la prima volta la squadra favorita, in quel caso la Germania, uscì vittoriosa: 1-0 sulla Bolivia rimasta in dieci per l’espulsione affrettata di Etcheverry comminata dal fiscale Brizio Carter (vi ricorda niente?).
Il gol di Klinsmann fu però oscurato dal gesto tecnico che regalò in mondovisione Diana Ross. Fuor di dubbio la vetta più alta raggiunta in una cerimonia inaugurale.

In chiusura non possiamo, però, dimenticare che senza colombe, fiori, balli e quasi senza spettatori, agli ordini dell’uruguayano Lombardi, Francia e Messico si ritrovarono di fronte sul terreno di gioco di Pocitos, a Montevideo, il 13 luglio 1930. La defezione di molte nazionali europee aveva ridotto a 13 il numero delle partecipanti e, così, francesi e messicani, inseriti nell’unico girone eliminatorio della neonata Coppa Rimet che contava quattro squadre, iniziarono un giorno prima.
In uno stadio che sarebbe stato demolito da lì a poco, les bleus vinsero agevolmente 4-1 la prima partita della storia dei Mondiali. Fu Lucien Laurent al 19′ a segnare la prima rete. Quasi un segno del destino. Perché di quella Francia, che non sarebbe riuscita a passare il turno, solo Laurent sarebbe vissuto tanto a lungo da assistere al trionfo mondiale del 1998

federico

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[1] Nel 1966 e nel 1970 a giocare la partita inaugurale è stata la squadra del paese ospitante. Dal 1974 fino al 2002 è stata la nazionale campione in carica, dal 2006 si è tornati alla vecchia formula perché anche la squadra campione in carica affronta le qualificazioni


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