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Il ritornello maledetto

Creato il 09 febbraio 2013 da Davideciaccia @FailCaffe

Quando dietro il ritornello di una serie televisiva si cela la storia di una strana suora. Chissà se Soeur Sourire avrebbe mai potuto immaginare…

di missannanever

Che American Horror Story sia una serie eccezionale è ormai opinione diffusa e consolidata. Ciò che riesce a stupirmi di ogni puntata è la cura maniacale per i dettagli, dalla sottile definizione psicologica dei personaggi ad ogni elemento di contorno. L’ingresso recentissimo nei canali fox della seconda stagione (A.H.S. Asylum ) viene presentato con una pubblicità tanto inquietante quanto attraente, resa ancora più accattivante da una canzoncina di sottofondo gioiosa e orecchiabile, in evidente contrasto con le immagini. E’ bastato assistere a qualche pubblicità perché la melodia si insinuasse nella mia mente costringendomi e scoprire a chi appartenesse. Mi ritrovo così davanti ad una storia drammatica e controversa,  come in fondo è la storia narrata dalla serie, ulteriore dimostrazione di come ogni scelta non sia casuale.

La canzoncina tanto orecchiabile della pubblicità (e che si ritrova anche nella serie) è “Dominque”, composizione di Soeur Sourire (Sorella Sorriso). Dietro questa pseudonimo si cela Jeanne-Paule Marie Deckers, nata nel 1933 in Belgio, suora dal 1959 nel monastero domenicano di Fichermont col nome religioso di Suor Luc-Gabriel. Pare che la scelta di prendere i voti fosse stata dettata più da pressioni familiari che da vocazione, tanto che il carattere irriverente e creativo della suora, poco orientato alla sobrietà dell’ordine, continuò a manifestarsi anche dopo il suo ingresso nel monastero. Incline alla musica e alla creatività Suor Luc-Gabriel compose nei primi anni ’60 questo simpatico motivetto di sincera riverenza nei confronti di San Domenico, di cui narra le gesta. La destinazione era probabilmente il gioco e l’intrattenimento dei bambini ed era con questo fine che venne incisa la canzone.

Nessuno strumento del demonio, solo la voce della suora accompagnata dalla chitarra, eppure la canzoncina ebbe un successo incredibile, favorito anche dal discografico Philips che fiutò l’affare. Nel giro di poco tempo le imprese di San Domenico passarono dall’ essere cantate dai bambini belgi a sbancare la classifiche americane arrivando al primo posto e addirittura vincendo, nel 1963, un grammy .

Travolta dalla popolarità (nel 1966 uscì anche un film basato su questa singolare vicenda) Sorella Sorriso cominciò a intravedere una via di fuga dalla vita monacale che le stava un po’ stretta, abbandonò l’abito e si diede alla filosofia imperante negli anni ’60 del peace&love, al femminismo e alle droghe. Andò a convivere con una donna, non negando mai le voci che la definivano omosessuale e aprì una scuola per bambini autistici.

Caduta in disgrazia per una serie di sciagure finanziarie relative ai diritti d’autore della canzoncina e per il fallimento della scuola, trovandosi in mano i cocci di una carriera da cantante, dimenticata da chi fino a qualche anno prima l’aveva apprezzata conducendola ai vertici delle classifiche, decise di togliersi la vita con la sua compagna dopo il solito mix di alcool e droghe.

Di questa storia ci resta così la strana morte di una suora e un ritornello religioso orecchiabile che,  nella serie, un’ altra suora  utilizza per ossessionare gli ospiti di un ospedale psichiatrico mentre veste, sotto la tonaca, intimo di pizzo rosso. Chissà se Soeur Sourire avrebbe mai potuto immaginare, anche con una mente stimolata dagli acidi, un utilizzo così perverso della sua castissima canzonetta…


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