Nuova edizione de Il Senso Della Vita premiata da tre fortunatissime edizioni la trasmissione scritta e condotta da Paolo Bonolis va in onda per la prima volta in prima serata su Canale5. Anche in questa edizione il canovaccio narrativo è rimasto lo stesso delle precedenti edizioni con Bonolis affiancato dal suo amico e collega Luca Laurenti.
Programma, macchinoso, tutto giocato sulla personalità di Bonolis che unisce la bravura di conduttore, il cinismo, l’umanità, la capacità di commuoversi, la caparbietà e la voglia di divertirsi. Questa trasmissione è dunque il condensato della professionalità del conduttore che può liberamente dar sfogo allo spirito divulgativo, all’esagerazione, alla comicità e alla sua straordinaria capacità di mettere a proprio agio gli ospiti, come l’assai simpatico Gigi Proietti, ospite della foto-intervista, momento centrale della trasmissione in cui i personaggi famosi si raccontano “a cuore aperto”, rispondendo emotivamente alle domande e riscrivendo i profili di big particolarmente cari al pubblico,
Grande mattatore, l’attore Gigi Proietti, viene accolto da un lungo applauso, prima di sedersi e raccontare i momenti più divertenti della sua vita e della sua carriera artistica in un’intervista davvero esilarante. Il racconto si snoda immediatamente sui suoi esordi quando voleva fare “il serio” poi ha capito che sentir ridere il pubblico è come una droga e allora ha continuato a fare il comico. “Le cose di me che mi fanno ridere? Sicuramente il mio primo film, dovevo baciare una grande diva, Gina Lollobrigida e non sai come sé fà, de dritta, che so, te devi arrangià, allora me so tagliato la barba, ma, dovevo fare un soldato medievale e il regista si arrabbiò. Mi mandò al trucco per farmi attaccare la barba a pelo, per farla sembrare vera, con la crema de vaselina, che non se pò toccà. Passano le ore, io sò pronto, ma la Lollo, nulla. M’addormo e se fà pomeriggio, poi arriva uno, che m’avverte che la Lollo è arrivata, mi precipito e lei appena mi vede: “e io dovrei baciare questo”? Avevo la barba dappertutto meno che al posto giusto e così me sò perso il bacio della Lollo”!Il giornalista de La Repubblica Gino Castaldo ci ha ricostruito con egregia sintesi i momenti più intensi dello scioglimento dei Beatles, dagli straordinari successi alle intense dinamiche interne al gruppo. Tutti i grandi del rock in certa misura derivano dai Beatles: dai Rolling Stones ai Pink Floyd a David Bowie fino alle stelle del duemila: questo il loro DNA il pop e il rock come arte, ma, al massimo del loro successo, il dramma dello scioglimento. Nessuno riusciva a capire il perché, infatti, nessuno sapeva che all’interno il gruppo era dilaniato da esigenze personali che contrastavano con quelle del successo e del suo meccanismo assolutistico. Le differenze erano tante e i litigi pure, anche se riuscivano a creare momenti veramente magici. Jhon Lennon, aveva scoperto l’arte e l’amore, fondamentali insieme. Artista nuovo, il più posseduto dall’archetipo, sintomatico e simbolico della nuova era. A più livelli, artistici e intellettuali, celebre anche il suo attivismo culturale sociale, mai banalmente politico. Sempre più impegnato a diffondere un messaggio di pace per tutti, sposa l’amata Yoko Ono, artista d’avanguardia, mai simpatica ad addetti ai lavori e fans in quanto ritenuta la causa della rottura tra i 4 scarafaggi.Paul Mc Cartey il più affezionato al gruppo, si inventò un film documentario, dopo anni che non si esibivano più, anche se tutti vagheggiavano il loro ritorno, e proprio a Paul viene in mente di salire sul tetto e improvvisare un concerto, un’esibizione davanti a nessuno, che suscitò l’attenzione dei passanti che chiamarono la polizia. Furono arrestati per schiamazzi! Ultimo lavoro insieme, memorabile, passano alla storia con l’album “The end” che conclude degnamente la loro ineguagliabile carriera. Rispondendo ancora una volta all’appello di McCartney che concepì il long medley, che permise di riempire la facciata B dell’album con una serie di mezze canzoni che non sarebbero state utilizzabili altrimenti. Un epitaffio alla carriera dei Beatles, che sarebbero così diventati il primo gruppo a chiudere la propria storia con un brano intitolato “The End”. L’elemento più commovente è il fatto che tutti e 4 i Beatles eseguano, per l’unica volta nella loro carriera, un assolo in questo brano: un chiaro indizio che le loro individualità dovevano ormai emergere ognuna per proprio conto, e non più sotto il paravento comune del gruppo.
Immancabile appuntamento con Luca Laurenti, anima comica del programma di Bonolis, impegnato, anche questa settimana, a commentare le classifiche esistenziali, in questa puntata, nel dettaglio: “i cinque buoni motivi per cui valga la pena essere Rocco Siffredi” e “i cinque buoni motivi per insistere”. La trasmisione garantisce una serata non impegnativa ma, piacevole e con i tempi che corrono, non è poco.