Il sangue dei Greci

Non gli basta mai, alle autorità monetarie internazionali, alle grandi banche creditrici e ai governi degli Stati egemoni, Germania su tutti.
Non bastano i tagli agli stipendi, i licenziamenti e le economie di spesa pubblica (tranne che sugli armamenti, che entrano di diritto tra i modi di rinfondere il debito nazionale acquistando armi dai paesi creditori).
Non importa se la Grecia è ormai allo stremo, non importa nemmeno che il governo Papademos possa essere travolto dalla rivolta popolare. L'unica cosa che interessa ai "grandi" del pianeta è salvare l'euro, l'Europa  e le proprie finanze, ad ogni costo.
Il sangue lo hanno già avuto, ma ora pretendono pure gli organi vitali dei Greci e questo sembra francamente troppo e bene ha fatto il partito nazionalista di Georgios Karatzaferis a rifiutare di firmare le nuove misure di austerità chieste dal Fmi, dalla Ue e da Angela Merkel, perché se l'Europa esiste deve dimostrarlo adesso con i fatti: il modo di salvare la Grecia e l'Europa c'era e c'è ancora, se gli Stati dell'Unione Europea credono nel valore dei principi che ispirarono la creazione dell'unione europea.

Se così non fosse è allora giusto che questa parodia di Stato Continentale scompaia dalla storia ed è altamente simbolico che lo faccia proprio dove la parola Europa è stata pronunciata la prima volta, nel paese dove la stessa identità europea è nata.
Ricorrente e fatale il ricorso dei nomi: l'ultimo imperatore d'Occidente portava i nomi del primo Re e del primo Imperatore e quell'Oriente il nome dell'imperatore che aveva portato l'aquila a Bisanzio. Europa morirà ad Atene?