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Il segno di Costantino

Creato il 22 gennaio 2014 da Corradopenna
Il segno di Costantino
L'imperatore Costantino secondo una pia leggenda avrebbe ricevuto un segno cristiano nel sogno, si sarebbe convertito e avrebbe vinto la battaglia contro il nemico Massenzio, persecutore dei cristiani. Secondo Eusebio di Cesarea (storico della chiesa, e quindi assolutamente di parte):
«Quando il sole cominciava a declinare, Costantino vide con i propri occhi in cielo, più in alto del sole, il trofeo di una croce di luce sulla quale erano tracciate le parole IN HOC SIGNO VINCES. Fu pervaso da grande stupore e insieme a lui il suo esercito
Inutile dire che non c'è garanzia alcuna che tale racconto corrisponda a verità, ed anche in ambito cristiano ci si riferisce a tale visione utilizzando il condizionale. Del resto anche la divinità che viene qui chiamata in causa non farebbe certo una bella figura: invece che intervenire per far cessare la guerra interviene per deciderne le sorti.
Il segno di CostantinoSempre secondo la leggenda Costantino avrebbe utilizzato in quella battaglia decisiva (Ponte milvio, 312 d.C.) il simbolo del Chi-Ro (le inziali greche della parola Cristo) come insegna di guerra. La prima cosa che lascia un po' perplessi è che il simbolo in questione è fin troppo simile ai simboli utilizzati per rappresentare la ruota solare. La seconda è che tre anni dopo per commemorare quella battaglia Costantino fa costruire un arco nel quale sono inseriti tre bassorilievi della divinità solare pagana Sol invictus (V. Armetrano, L’Arco di Costantino, Aureliana 1991, pp.56-61) e successivamente, come se non bastasse, emette tre differenti monete che raffigurano la stessa divinità, l'ultimo dei quali nel 323 a.C. (P.M.Bruun, The Roman Imperial Coinage, Volume VII, Spink 2003. pp.83-91).
E quale festività settimanale istituì Costantino nel 321? La festività della domenica, ma domenica solo in italiano (lingua originatasi diversi secoli dopo la nascita del cristianesimo) è una parola che rimanda al giorno del signore (dominum), mentre in latino la denominazione corrispondente al nostro settimo giorno della settimana è Dies Solis (vedi http://it.glosbe.com/it/la/domenica). A fugare ogni dubbio sono le testuali parole dell'imperatore: “Nel venerabile giorno del Sole, che tutti i magistrati e la gente che risiede nelle città riposi e che tutti i laboratori rimangano chiusi…”
Negli anni successivi alla conquista dell'impero Costantino, oltre a varare leggi favorevoli ai cristiani, regalò un ingente patrimonio alle istituzioni cristiane, dopo di che si immischiò nelle faccende interne della chiesa orientandone le scelte. Da qui l'idea che egli abbia voluto sfruttare la nascente chiesa cristiana a suo vantaggio per fini politici, e che l'abbia comprata con le sue generose donazioni, sorge spontanea. 


Significativo è il suo intervento contro i donatisti (una frazione che ad Alessandria si oppneva a dei prelati accusati di avere rinnegato la propria religione nel corso delle persecuzioni)  e soprattutto il suo intervento a favore dell'arianesimo, dottrina che pone in secondo piano la figura di Cristo rispetto a quella del Dio padre. Solo un vescovo, Atanasio, ebbe il coraggio di opporsi alla volontà di Costantino di abbracciare le tesi ariane (tesi che poco dopo vennero nuovamente abbandonate dalla Chiesa).

A ben vedere quindi questo pilastro del cristianesimo, venerato dagli ortodossi come il "tredicesimo apostolo" è un eretico, impiccione, maneggione, che presumibilmente piegò cristianesimo pre-esistente alle sue esigenze di dominio e si adoperò per snaturarlo, ponendo le premesse per il futuro connubio tra potere temporale e spirituale, che porterà la Chiesa a sostenere regni, imperi e governi ben poco umani e ben poco cristiani (se non nel nome).
Del resto sebbene Costantino vietasse la crocifissione e l'infanticidio, fu lui stesso il mandante di una strage (presumibilmente una vendetta scatenata dagli intrighi per la successione al trono) nel corso della quale morì pure il giovanissimo (e presumibilmente innocente) Liciniano oltre a Crispo,  Fausta e molti altri.
Ma cosa possiamo aspettarci da re imperatori e generali? Possiamo aspettarci il ripudio della guerra, la fine delle violenze, la nascita di un'epoca di pace e di coesistenza con le popolazioni vicine? Senza togliere a Costantino il vanto per alcune riforme positive si tratta in fondo di uno dei tanti re-guerrieri di cui è piena la storia dell'uomo e di cui gli uomini farebbero volentieri a meno, se solo imparassero ad amarsi e a rispettarsi l'uno l'altro.
Per approfondimenti vedi:
http://www.centrostudilaruna.it/costantino-prima-di-nicea-tra-sol-invictus-e-politica-filo-cristiana.html


http://cronologia.leonardo.it/storia/anno306a.htm

http://www.kyrieeleison.eu/patristica/tentazione_arianesimo_impero_cristiano.htm


Leggi anche l'articolo su Alessandro Magno

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