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Il segreto del suo volto – perso nel tempo

Creato il 16 febbraio 2015 da Oggialcinemanet @oggialcinema

il giudizio di Antonio Gentile

Summary:

“Si può mutare il proprio volto ma non la ferma volontà di riappropriarsi di un identità negata. Un uomo e una donna si perdono per poi ritrovarsi, qualcosa è profondamente cambiato tra loro”.

Il segreto del suo volto, dal titolo originale “Phoenix”, è uno straordinario dramma diretto e scritto da Christian Petzold coadiuvato in fase di scrittura da Harun Farocki, un noir bellico, nitido, lineare e carico di suspense, ambientato in una Berlino post bellica squassata dal secondo conflitto mondiale. C. Petzold, uno tra i registi più interessanti del nostro secolo, con la sua ultima opera cinematografica,  ci riconduce attraverso atmosfere  hitchcockiane di chiaro riferimento ad un capolavoro del passato,”La donna che visse due volte”, ispirandosi al romanzo “Le retour de cendres” di H. Monteilhet, ma sopratutto avvalendosi di “Nina Hoss” una straordinaria e magnetica  protagonista con cui ha vinto “l’Orso d’argento” in occasione del “Festival di Berlino” (2012) con  “La scelta di Barbara”. Tra Petzold e la Hoss nel corso degli anni è nata una perfetta sintonia delle parti di rara efficacia, non a caso è la protagonista di quasi tutte le opere cinematografiche del regista tedesco. Una interprete congeniale per un raffinato noir a sfondo storico, quale Il segreto del suo volto, un film carico di tensioni e in grado di trasmettere forti emozioni, situazioni che  riemergono attraverso una storia d’amore lasciata in sospeso su un filo di lana, tra gli orrori di una guerra e il desiderio di una donna nel cercare  l’amore del suo uomo e di ciò che aveva perduto.

Nelly (Nina Hoss),  dopo essere fuggita da un Lager nazista, desidera rinascere  dalle ceneri come la fenice, il mitico uccello che assume il nome del  locale “Phoenix” nel quale Nelly Lenz di religione ebraica ritrova il suo uomo perduto in una  Berlino dilaniata dalla guerra.  La donna  sfigurata dagli aguzzini nazisti  prova a ricostruire la sua esistenza martoriata dalle sofferenze della guerra, facendo ritorno nei suoi luoghi, e dove ad attenderla ed aiutarla c’è Lene Winter (Nina Kunzendorf), l’unica sua amica fidata anche lei ebrea. Nelly ha un unico e grande desiderio, ricostruire  il suo passato, a differenza di molti altri che cercano di seppellirlo, la sua volontà non è quella di ricominciare una nuova vita ma di ritrovarla. Nelly pertanto decide di rivolgersi ad un chirurgo estetico per sottoporsi  ad una ricostruzione plastica del viso quasi totalmente sfigurato dalle forti ustioni, ma il suo nuovo volto per sua volontà non dovrà essere molto diverso da quello che aveva prima della prigionia, particolare di grande rilievo, affinché suo marito Jonny (Ronald Zehrfeld), la riconosca. Nelly si mette sulle sue tracce ritrovandolo, ma Jonny non la riconosce, accorgendosi solo di una forte somiglianza con la sua amata moglie perduta e da lui creduta morta da tempo. Ciò che Jonny chiede a Nelly è di interpretare sua moglie (ovvero se stessa), per via della somiglianza, nell’intenzione di sfruttarla per recuperare una cospicua eredità della sua famiglia, del quale lei ne rappresenta l’unica superstite.

Petzold con Il segreto del suo volto dimostra una grande padronanza nelle riprese attraverso le inquadrature dal taglio storico, riuscendo a trattare con grande disinvoltura un tema emozionale che tocca la psiche umana. Ad alimentare la sua creatività registica, sono i fantasmi del passato che aleggiano sulla coscienza del popolo tedesco, nel ricordo dell’olocausto nazista e dell’antisemitismo, tutto avviene attraverso la forte volontà e fiducia di una donna nel ricostruire il suo passato, ritrovando l’amore perduto, ma soprattutto se stessa. Il tema dell’identità perduta, si intreccia abilmente attraverso la volontà di Nelly nel perdonare ed amare il suo uomo, nettamente contrapposto a quello di Jonny, interessato solo ad ottenere il denaro della sua eredità familiare per gestirlo a suo vantaggio, una relazione diabolica che prende forma in un periodo storico, “quello della guerra”, nato da grandi divisioni di ideali, razze e religioni, attraverso l’odio profondo e dilagante tra i popoli. Magistrali le inquadrature dal taglio drammatico ad opera di Bettina Bohler.

Il segreto del suo volto distribuito dalla “BIM”, inoltre è stato presentato per un’ anteprima mondiale in occasione del “Toronto Film Festival” nel Settembre 2014, successivamente al “Festival Internazionale del film di Roma”, e al “Festival Internazionale del cinema di San Sebastian” vincendo il premio FIPRESCI, e ottenendo pertanto l’interesse della critica mondiale. Tra gli altri interpreti prendono parte Michael Maertens (Arzt) e Imogen Kogge (Elisabeth).

“Mi interessano le persone che si rifiutano di accettare qualcosa, e che per farlo vanno diritte per la loro strada armate di coraggio e determinazione” (da un commento di Petzold).

di Antonio Gentile per Oggialcinema.net


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