Illustrazione Simona De Leo
Poesia: Emilea Pilato
Nel sublime cosmico di rare orbite profonde molto spesso mi perdo, in quell'interiore universale, l'essenza umana in tutte le sue svariate forme, mi ci immergo spontaneamente in modo silenzioso gironzolando nella ricerca di un tesoro nascosto: uno scrigno, (ogni flusso spirituale ne detiene uno di diverse dimensioni e valore) e dentro ogni scrigno il caos convettivo, i moti emozionali, i sentimenti, il macabro e il festoso; e se la luce mi dona la sua gemma chiave, il sentiero che conduce ad esso è pressoché elementare, scovandolo semplicemente mi incanto, gravito, scruto attentamente il suo contenuto, poi delicatamente mi ci confronto bisbigliando sottovoce perchè è in tal modo che si parla al prezioso; e nell'amplesso dimensionale, insieme delineiamo un acme, un apice fugace e instabile; adunque l'oppositore appare per lo più prematuro, il cosiddetto abisso del disincanto; ed io labile come sono, mi contraddico soventemente, vado via senza alcun commiato, lasciando un "piccolo fiore" dentro ogni magico scrigno sempre in modo silenzioso, così ché io diventi un "ricordo" passato, forse rimosso, ma pur sempre un ricordo!