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Il Senato autorizza l'arresto di Luigi Lusi: tra voto segreto e un partito non partecipante la responsabilità della Politica è flebile

Creato il 20 giugno 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale
di Simona Zecchi Il Senato autorizza l'arresto di Luigi Lusi: tra voto segreto e  un partito non partecipante la responsabilità della Politica è flebile 
«Vado dove devo andare» Così si è rivolto Luigi Lusi ai giornalisti subito dopo la lettura del voto espresso dai senatori. 155 si, 13 no e un astenuto. Di queste ultime due tipologie, cinque senatori di Coesione Nazionale, cinque Pdl, due del Misto. Del gruppo Misto fa parte anche l'unico astenuto.
Un voto segreto a scrutinio palese: sempre perché in quest'ammanco politico cui assistiamo ogni giorno, l'incoerenza non può mancare. Soloi Radicali si sono opposti a questo strumento poco trasparente.   
L'ex tesoriere della Margherita è accusato di associazione a delinquere per aver sottratto dei soldi pubblici (quelli degli elettori) e aver creato una contabilità parallela. Tra i 25 e i 28 milioni di euro per fini privati, o forse anche per i fini di altri, a insaputa anche dell'allora segretario Francesco Rutelli che per coerenza oggi non si è espresso sul voto «perché parte lesa». 
Eppure secondo quanto riferito dallo stesso Lusi ai magistrati, proprio Rutelli sarebbe stato destinatario di ingenti somme di denaro a ridosso delle campagne elettorali. Altro nome fatto da Lusi è stato quello del Sindaco di Firenze Matteo Renzi per aver chiesto 120 mila euro (di cui avrebbe ricevuto "solo" una parte,70 mila). Entrambi sono stati poi querelati da Lusi per le parole pronunciate come reazione a queste dichiarazioni. 
Una coerenza quella di Rutelli che a guardarla bene sembra più una persistente non volontà di affrontare le evidenze. Rutelli ha visto sfaldarsi il patrimonio della Margherita costruito con i soldi degli elettori "a sua insaputa". Una locuzione entrata ormai come leit motif di molti esponenti politici colti da improvviso stupore di fronte a illeciti, ammanchi e ruberie varie, nonostante anni spesi intorno e all'ombra di un unico feudo, quello del potere. 
Un ritornello trasversale che nella navata del Transatlantico non risparmia nessuno o quasi colore di cabina. Il PDL, sempre per coerenza, ha deciso di non partecipare al voto anche se poco prima che la camera del Senato si esprimesse si era registrato qualche screzio poi subito rientrato. 
«Andiamo a Genzano e attendiamo l'ordine di esecuzione - ha spiegato poi  l'avvocato del senatore, Luca Petrucci -. Cosi come il nostro assistito ha sempre affermato, siamo pronti a dare immediatamente esecuzione alla decisione assunta dal Senato». In base a quanto si apprende l'ex tesoriere della Margherita dovrebbe essere destinato al carcere di Rebibbia. Insomma va dove deva andare.

Etichette:

Luigi Lusi, Margherita, Francesco Rutelli, Matteo Renzi, Senato, PDL, Notte Criminale


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