Ieri con un blitz a Marcianise sono andata a vedere Draquila, perchè, considerando che ormai è uscito da 2 settimane, mi è venuto in mente che forse non sarebbe arrivato al cinema dietro casa mia (fascista fascista fascista! ) e allora per non perdermi lo spettacolo, sono andata al BIG, uno dei primi multisala della provincia di Caserta, entrato in miseria con l'apertura dei centri commerciali e in piena decadenza. Erano un po' di anni che non ci andavo e in effetti ho ritrovato un rudere.
Vi dico solo che nella sala a vedere Draquila c'eravamo io e mio padre. E BASTA.
All'uscita dalla sala ho avuto la netta sensazione che davvero Bondi non l'abbia visto il film, nonostante continui a negare. Perchè non è niente più di una inchiesta alla Report, dove tra l'altro per 3/4 del film si possono sentire persone che dicono SILVIO FA MIRACOLI (usano proprio il termine "miracolo", esattamente come quando qui al meridione dicevano che Mussolini era pervaso dalla luce del Signore). Quello che la Guzzanti racconta, inoltre, ha solo in parte a che fare con il terremoto aquilano, quello sembra più uno spunto per parlare d'altro, un "altro" che non ci è neanche nuovo, ossia la manipolazione dell'informazione che è tutta in mano al "potere" e i tentativi di farci le speculazioni sotto al naso. Tutte cose che, in verità, non ci vuole molto a intuire da soli, che Berlusconi controlli Mediaset e la Rai e abbia un giornale tutto suo, lo sappiamo. Che ci siano state delle speculazioni edilizie ce l'ha raccontato la famosa intercettazione dove si potevano ascoltare gli imprenditori che ridacchiavano alle tre e mezza la notte nel letto.
Forse è quello il momento più duro del film. Ascoltare quell'intercettazione così pornografica e poi vedere la rabbia degli aquilani che nel silenzio tombale del centro storico, dopo esserselo ripreso con la forza, urlano che loro quella notte non ridevano affatto...
Draquila non racconta molto che non si sapesse già, anche se mi rendo conto che molto di quello che io so, l'ho saputo dalla rete e non dai giornali o dalla tv. Mio padre, ad esempio, ha potuto vedere per la prima volta le famose foto del Pais, che io gli avevo descritto qualche giorno prima, e ha potuto rendersi conto che la mia frase "Gente coi piselli da fuori" non era un'esagerazione pittoresca. E ha potuto ascoltare, per la prima volta anche questa, la famosa registrazione della D'Addario dove si sente un Berlusconi sempre molto educato che la invita a fare sesso per conto suo, più volte.
Direte: fatti della vita privata. Ma intanto le veline non ce le siamo ritrovate candidate per un pelo e comunque in Lombardia ci ha mandato l'igienista mentale.
Draquila, allora, per queste due cose così banali, rischiava di essere un film "pericoloso" per il governo semplicemente per la concomitanza con l'approvazione della cosiddetta "Legge Bavaglio", quella che impedisce la pubblicazione delle intercettazioni e manda i giornalisti in carcere.
Perchè se non ci fossero state le intercettazioni, non avremmo saputo delle veline, non avremmo saputo di quei figli di puttana che ridevano nel letto, non avremmo saputo di bertolaso e le tracce di preservativi e dei suoi problemi alla cervicale bassa, non avremmo saputo di Scajola, non avremmo saputo. E ci saremmo trovati con una Protezione Civile SPA che altro non era che la privatizzazione dell'Italia.