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Il serpente e il gatto

Creato il 03 maggio 2011 da Libereditor

Il serpente e il gattoSul web oggi si legge in abbondanza l’espressione “tagliare la testa al serpente” in riferimento a Bin Laden.
Se vogliamo restare in ambito di fisiognomica “animale” nella mia testa ho spesso associato la figura di Osama a un gatto. Non so bene perché. Forse perché si muove con calma e attenzione e appare sempre agile e sciolto. Ma anche perché l’ho sempre considerato un politico astuto e lesto come un gatto.
Penso a Il gatto con gli stivali di Charles Perrault che si configurava all’epoca in cui è stato “stampato” come eroe-simbolo di una nascente borghesia rivoluzionaria. Era la fiaba degli uomini d’affari, dei commercianti, dei manipolatori e degli abili bugiardi…
Penso anche che per gli antichi Egizi il gatto era un animale sacro protetto dalla dea Bastet, che aveva corpo di donna e testa di gatto. Lo troviamo nel Libro dei Morti in cui uccide il malvagio e mostruoso serpente Apophis quando gli taglia la testa impedendogli di rovesciare la barca del dio Ra.
Il gatto e il serpente hanno entrambi una natura furtiva e sono tutti e due scaltri, sornioni. La loro abilità di cacciatori è proverbiale, ma ha in sé una duplice natura, buona e cattiva. Forse per questo suscita diffidenza.


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