9 MAGGIO – Il sogno europeo è probabilmente quasi del tutto svanito all’alba del 93° minuto – terzo dei quattro di recupero concessi dall’arbitro – del posticipo di lunedì sera contro la Lazio. A spazzarlo via dagli ambiziosi pensieri di società e tifosi gialloblù ci ha pensato il sig. Mazzoleni di Bergamo, che si è letteralmente inventato un calcio di rigore, grazie al quale i biancocelesti hanno rimesso in parità un match che vedeva in quel momento il Verona meritatamente in vantaggio per tre reti a due. Un vero e proprio “furto con scasso” perpetrato dal direttore di gara ai danni degli uomini di Mandorlini, oramai convinti di riuscire portare a casa l’intera posta in palio, determinante per tenere vive le speranze di Europa League. Una decisione, quella decretata dall’arbitro, decisamente molto dura da digerire, giunta per di più al termine di una conduzione di gara molto approssimativa, in modo particolare nella distribuzione dei cartellini gialli, dove il penalty assegnato nel finale altro non è stato che la classica “ciliegina sulla torta”.
Nel concitato e convulso dopo gara non sono certo mancate pesanti critiche da addetti ai lavori e non. Le voci forse più maligne sono arrivate sino a pensare la presenza di un disegno volto ad estromettere entrambe le contendenti per favorire così il Milan di Seedorf, fresco vincitore la sera precedente della “stracittadina” contro l’Inter. Un’ipotesi, non v’è dubbio, difficilmente dimostrabile anche se rimane il fatto che negli spogliatoi è apparsa evidente la rabbia di Mandorlini e Sogliano, nei confronti di una decisione incomprensibile che complica maledettamente il cammino gialloblù verso l’Europa. Se vogliamo però parlare anche di calcio giocato, giusto per non cadere nel sottile tranello della polemica, và detto che il Verona contro gli uomini di Reja ha disputato un’ottima gara. Andato sotto per ben due volte a seguito di due grossolani errori difensivi – gli ennesimi di questa comunque trionfale stagione – Toni & compagni hanno saputo rimettere in parità l’incontro prima con Marquinho e poi con il solito immenso Iturbe – rimasto in dubbio fino all’ultimo – trovando il gol del momentaneo vantaggio con il redivivo Romulo. Una particolare menzione di merito spetta a Mandorlini che da abile stratega qual è, nella seconda frazione di gara dove i gialloblù apparivano in leggera difficoltà, ha saputo ridisegnare con molta abilità l’assetto tattico della propria squadra, indovinando un 4-4-1-1 – con Iturbe trequartista alle spalle di Toni – che ha mandato in piena crisi la squadra biancoceleste. Nella fresca serata romana, errore arbitrale a parte, spiccano tuttavia la “serataccia” sotto porta di Luca Toni – il centravanti gialloblù ha fallito ben tre limpide occasioni da rete – e l’errore di Iturbe, protagonista in negativo della palla persa dalla quale ha preso il via la ripartenza avversaria che ha portato al fallo subito da Klose, visto solo dall’arbitro e punito con il tiro dagli undici metri. Sarebbe forse bastata un pizzico in più di esperienza, magari la ricerca di un banalissimo fallo, e forse ora saremmo qui a parlare di una grande vittoria.
Come ha detto tuttavia anche il presidente Setti alla fine dell’incontro, il torto subito dall’Hellas è sotto gli occhi di tutti, ma una squadra esperta una partita così deve essere in grado di vincerla. Inutile comunque “piangere sul latte versato” perché è già ora della sfida casalinga con l’Udinese – ultima partita della stagione al Bentegodi – dove la vittoria è d’obbligo per tenere accesa la fiamella della speranza e salutare degnamente il popolo gialloblù, dopo questo straordinario campionato. In chiusura un simpatico “addendum” per ricordare a tutti gli affezionati lettori che l’ultima vittoria gialloblù all’Olimpico contro la Lazio risale addirittura al 16 dicembre 1984 – una rete a zero con autorete di Podavini – la stagione magica dello scudetto tricolore. E guarda caso l’unica volta in cui vigeva il rimpianto sorteggio arbitrale integrale. Ma come cantava Roberto Vecchioni giusto nel lontano 1985, “erano bei tempi”….
Enrico Brigi
twitter @enrico_brigi
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