Odifreddi fa riferimento alla lettera della Presidenza della Repubblica indirizzata ai genitori della scuola, in cui si dice
Il capo dello Stato ha apprezzato il passo compiuto dal ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini, invitando il sindaco di Adro a rimuovere quelle esibizioni [...] ha ribadito la sua convinzione che nessun simbolo identificabile con una parte politica possa sostituire, in sede pubblica, quelli della nazione e dello Stato, né questi possono essere oggetto di provocazione e sfide.Condivido in pieno la posizione di Napolitano su questi fatti, e non ho dubbi che la sua dichiarazione di sostegno ai valori della Costituzione sia sentita e non una semplice convenienza politica (come nel caso della Gelmini).
Ma, come giustamente fa notare Odifreddi, al Presidente della Repubblica e al Governo tutto andrebbe chiesto perché, invece, nel caso dei crocifissi nelle aule scolastiche hanno deciso di appellarsi contro la sentenza della Corte europea per difendere l'affissione di simboli identificabili con una parte religiosa? (In realtà Odifreddi afferma che si tratti di un simbolo politico, ma non sono obbligato a riprendere quella parte delle sue argomentazioni che non condivido)
Il Sole delle Alpi è il simbolo di una parte politica e, in quanto tale, non può essere usato come simbolo della collettività, neppure lì dove quella parte politica fosse maggioranza assoluta. Allo stesso modo il crocifisso è il simbolo di una parte religiosa e, in quanto tale, non può essere usato come simbolo della collettività, neppure se rappresenta la maggioranza degli italiani.
Non è neppure vero che si tratti di un simbolo "culturale" italiano: è vero che è un simbolo rappresentativo di molti italiani, ma non è un loro simbolo in quanto italiani. E questa è, fondamentalmente, la laicità dello Stato: rispetto ma equidistanza dalle convinzioni personali o collettive degli italiani che non siano loro in quanto italiani.