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Il solito tran tran

Creato il 10 ottobre 2011 da Unarosaverde

Sveglia all’alba stamattina, in una Berlino ancora buia, bagnata di pioggia, rischiarata qua e la’ dalle luci gialle dei lampioni e delle vetrine dei negozi. Passaggi sopraelevati di acciaio e cemento, rotaie dei treni che si intravedono sotto le pensiline, silenzi interrotti dallo sferragliare delle carrozze. L’aereoporto e’ gia’ vivo, coi suoi ritmi incomprensibili di carico e scarico, di aperture di gates che provocano piccole migrazioni davanti ai duty free, corse e brusche svolte, consultazioni nervose dei monitor.

Cosa si puo’ dire dopo tre giorni in una citta’ che non si era mai visitata prima, a cui si e’ andati incontro senza troppa preparazione, perche’ piu’ passa il tempo meno emerge l’ansia organizzativa per lasciare il posto alle scoperte tranquille? Mi piace, non mi piace, ci torno, non ci rimettero’ piu’ piede. Sono tutti giudizi avventati e riduttivi. Non si capisce l’anima di un luogo in poche ore di permanenza. E se pure sono mancati la voglia di giocare che mi prende ogni volta che atterro a Londra, o i progetti per la prossima volta a Parigi, lascio Berlino con la sensazione perplessa di non averla nemmeno sfiorata. Troppe contraddizioni, troppo il peso della storia, troppa la differenza tra l’antico e il nuovissimo, troppi i cantieri aperti. E anche se mi sono divertita ad ascoltare il concertino del mezzogiorno del Mighty Wulitzer, persa tra la collezione egizia, ritrovata sulle larghe vie che la attraversano, questa citta’ e’ sfuggita ad ogni mia catalogazione.

Le elaborazioni inconsce sobbolliranno nei giorni di questa settimana neonata, tra computer e muletti, riunioni e ospiti stranieri, i corsi di lingue e le mie solite cose, fino a venerdi, quando si concludera’ la quarantesima, e ultima, seduta di fisioterapia. Non tutto e’ stato ancora risolto ma adesso, finalmente, posso continuare da sola. E, fino al prossimo fine settimana, che si prospetta di una rassicurante mancanza di eventi, dal primo pomeriggio di oggi si riparte con il solito tran tran.


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