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Il tris di Monti

Creato il 23 gennaio 2012 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

In Tv si torna a parlare con Mario Monti, dopo Vespa e Fazio è la volta di Lucia Annunziata con il suo appuntamento "In mezzora" in onda su Rai 3.

Si parla di liberalizzazioni e riforma del lavoro. In un'atmosfera infuocata,  il Presidente del Consiglio è stato  duramente contestato dalla Lega: " Sicuramente è meglio sentirsi approvati ma l'attività di governo che svolgo prevede anche la contestazione" e su questo lapidario pensiero si smorza l'iniziale tentativo di provocazione della conduttrice che nonostante ci provi per tutta l'intervista, non riesce a smuovere la reattività dell'illustre ospite. Del resto lo stiamo imparando a conoscere. Una calma imperturbabile e un controllo reattivo quasi algido. Nel clima difficile della protesta in piazza, della crisi europea, quest'uomo attorniato da un alone di pacatezza che rassicura è in grado di diffondere un senso di fiducia. Alle domande risponde esaurientemente e ogni tanto abbozza un sorriso. Appare come sempre a suo agio, mentre spiega quali sono i prossimi obiettivi che il governo si porrà, indicandoci la propria visione di Italia.

Il Carroccio ricompattato  spara a zero sulle manovre del governo Monti, ma lui analizzando l'attuale situazione sentenzia: " La recente evoluzione del partito lo ha portato ad essere frontalmente opposto a questo governo, cosa che non commento, mentre commento il fatto che l'ispirazione originaria della lega  era proprio quella di un Italia più libera, e allora anche Bossi in futuro, diventerà meno opposto".

Si cambia argomento, il paese sembra essere fermo al bivio decisionale con un sistema da riformare ma, risanare l'Italia passa sempre attraverso i lavoratori?  "L'Italia sta sul mercato internazionale per la capacità di collocare i propri prodotti sui mercati internazionali. Tuttavia ci sono tanti aspetti da considerare. Ma molte cose dipendono dalla produttività totale dei fattori - ha detto -, come le infrastrutture, i costi delle materie prime, il costo del lavoro, il fardello della burocrazia". La missione di "Supermario" è appena cominciata e dovrà passare attraverso il confronto con i sindacati. Il premier è disposto a convocare le parti sociali, senza tabù sull’articolo 18, con apertura mentale totale da parte di tutti. "Sono contrario ai tabù. Deve esserci una trattativa aperta, senza contrapposizioni ideologiche". Il governo, ha fatto sapere Monti, non esclude "l'idea di un contratto di ingresso che permette per i primi tre anni di licenziare, che è un possibile punto di arrivo, ma dipenderà dal confronto che si svolgerà con le parti sociali". Monti ha le idee chiare anche sul fronte parlamentare, per quanto riguarda il decreto contenente il provvedimento. "Non so ancora se vorremo porre la fiducia sulle liberalizzazioni, per ora riponiamo la nostra fiducia sul fatto che il Parlamento sappia apprezzare questo provvedimento. Il parlamento è sovrano ma sconsiglieremmo di fare variazioni che dovessero far venir meno la logica di insieme".

La rabbia che in questi giorni si è riversata nelle strade è la diretta conseguenza di una politica perversa che in passato ha contrapposto un sentimento individuale, ora dobbiamo  abituarci a chiedere un dialogo paritetico sulla base di principi che ci consentano di riappropriarci di una qualità della vita civile, sociale e politica in grado di trainarci dentro la globalizzazione.

Nell'interesse comune auguriamoci che l'Italia cresca e  che Monti riesca a fare un buon lavoro.


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