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Il Vaticano contro il commercio dell’avorio

Creato il 08 febbraio 2013 da Uccronline

Commercio avorioSi è espresso perentoriamente, in questi giorni, il Vaticano sul tema del commercio illegale dell’avorio.

Tutto il magistero della Chiesa ha espresso a chiare lettere una “condanna morale generale” per chi danneggia l’ambiente, la flora e la fauna. Così, in una lettera, padre Federico Lombardi ha risposto alla rivista National Geographic”, che ha dedicato l’inchiesta intitolata “Ivory Worship”, firmata da Bryan Christy, alla vendita illegale di oggetti devozionali realizzati in avorio, chiamando in causa il Vaticano.

“La creazionesi afferma nella nota del portavoce della Santa Sede – è affidata alle persone umane per essere coltivata e custodita come un dono prezioso ricevuto dal Creatore, e quindi non distrutta, né trattata con violenza e sfruttamento, ma trattata con grande responsabilità verso le creature stesse e verso le future generazioni umane che devono poter continuare a godere di beni essenziali e meravigliosi”. Si sottolinea inoltre come non vi sia alcun negozio all’interno del Vaticano che venda oggetti in avorio ai fedeli o ai pellegrini.

“In anni di attività vaticana seguita da vicino personalmente, non ho mai visto un dono in avorio fatto dal Papa ai suoi visitatori. Talvolta capita il contrario, e cioè che qualcuno faccia dei doni in avorio al Papa”- aggiunge, rispondendo ad altre illazioni avanzate. La Santa Sede, in ogni caso, “condanna la violenza ingiustificata nei confronti degli animali, sostiene la tutela della biodiversità e vede sempre favorevolmente chi si impegna per norme efficaci per contrastare attività criminali e pratiche dannose e illecite, come bracconaggio, contrabbando, commercio illegale”. Con questo, conclude, “non fermeremo la strage degli elefanti, ma almeno avremo collaborato a cercare concretamente delle soluzioni per fermarla con le nostre possibilità informative e formative”.

Livia Carandente


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