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Il Vaticano scende in campo per risolvere il problema Berlusconi

Creato il 19 settembre 2011 da Elvio Ciccardini @articolando

Il Vaticano scende in campo per risolvere il problema BerlusconiLa notizia è pubblicata sul guardian e ripresa sul sito italiadallestero. In Italia sappiamo che da tempo il Vaticano sta prendendo le distanze da Silvio Berlusconi e dal suo Governo. Sappiamo anche che Silvio Berlusconi ha cavalcato, in questi 15 anni, i capisaldi della politica vaticana, appropriandosene.

Per quanto possa sembrare assurdo l’uomo del “Bunga Bunga”, delle ragazze foraggiate per siparietti che rimandano alla filmografia sexy di fine anni ’70, è stato il difensore pubblico dei valori morali…

Ora, però, la società italiana è corrosa dalla crisi economica e le politiche per affrontarla, in realtà, continuano ad alimentarla in una spirale infernale. Per questo la Santa Sede sta cercando nuovi interlocutori. Non inizia il processo di beatificazione, bensì quello di “discarica”.

Il guardian si domanda come mai la Chiesa abbia resistito così tanto, continuando a sostenere un personaggio così lontano dai comportamenti morali che professa.

In realtà Berlusconi non vinse le elezioni del ’94 con l’appoggio della Chiesa. All’epoca i Vescovi sostenevano il partito popolare. Berlusconi stava per diventare il nuovo “Papa” della politica italiana. Era l’uomo unto dal signore a cui tutti avrebbero dovuto baciare l’anello, con tanto di sigillo.

Fu così che l’elettorato cattolico scelse di spostarsi autonomamente verso Berlusconi. I Vescovi si adeguarono. Furono diversi i tentativi di mettere in piedi una nuova coalizione. Ma Berlusconi difendeva l’Italia dalla deriva laica, o laicista, meglio del partito della Chiesa, che ormai era ridotto ad un misero lumicino.

I problemi vennero a galla quando l’opinione pubblica fu informata del cattivo razzolare, del nuovo predicatore. Giorno dopo giorno, un tarlo ha intaccato il superuomo e lo ha reso macchietta di se stesso. Fino a trasformarlo in un laido scriteriato arrogante e inconcludente.

Nonostante la decadenza avesse preso un crinale scosceso, i Vescovi rimasero cauti. In fondo, l’assenza di una vera alternativa politica non li ha agevolati nell’eleggere nuovi delfini. In effetti, il miglior alleato di Berlusconi è stata la sinistra, sicuramente complice consapevole.

Il problema, oggi, è che la crisi non è un giochetto erotico. Colpisce la classe media, cattolica e non. Crea malessere sociale e necessita di risposte etiche.

Per questo, il guardian sostiene che i vescovi italiani stiano cercando di prendere le distanze da lui, ma non dalla maggioranza del centro-destra. E sperano che possa emergere una nuova classe politica che rafforzi una “società civile cattolica”.

Il vero problema è che il Vaticano di oggi è associato alla rete di potere di Berlusconi e non è a sua volta in grado di poter offrire un modello per la ripresa italiana. Anzi, fino a questo momento la Chiesa si è dimostrata parte della crisi italiana. Ciò nonostante si sia battuta per rivendicare l’unità nazionale e per denunciare la questione morale e per ripristinare un minimo di principio di solidarietà sociale.

La ricerca di un successore non sarà facile, nemmeno per i Vescovi italiani.



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