La lotta per la libertà non è casuale, dopo 42 anni sotto la dittatura del sanguinario colonnello Muammar Gheddafi la nuova generazione libica cresciuta povera ma, interconnessa grazie ai social network e internet e comunque libera rispetto al dominio esercitato fino a ieri dall’islamismo sta rivendicando i propri diritti.
Fa piacere sapere che L’Unione Europea abbia deciso di applicare le azioni dell’Onu ma, bisognerà capire come noi campioni della democrazia liberale oltre a riempirci la bocca di parole come libertà, civiltà e rispetto ci comporteremo verso la massa dei giovani nordafricani in rivolta che, in realtà a giudicare dal silenzio del governo, suscitano in noi paura piuttosto che solidarietà.

Camilleri dimostra come sempre di avere una grande lucidità mentale, indipendentemente dall’affermazione del deputato europeo Mario Borghezio, che lo accusa di “essere anziano” e “è una proposta idiota, perché tutto si può dire ma, non che questo sia un regime, questo è un discorso eversivo, da brigatista rosso che potrebbe essere raccolto da un esaltato”!
Camilleri ha posizioni forti e va ammirato perché non scende a compromessi anche per quanto riguarda il tema della puntata e si augura che L’Unione Europea provveda ad un intervento umanitario nei confronti di questo vento di democrazia e che i governi impediscano ai dittatori di arricchirsi con il petrolio a scapito della popolazione.
Il problema Libia, sempre più incandescente, viene osservato anche sulla base delle reazioni dei ministri italiani e sulle possibili ripercussioni che potrebbe causare, come il possibile esodo verso il nostro paese. E poi ancora le conseguenze che si potrebbero avere su tutta l’area del Mediterraneo, dove in effetti specie nei paesi nordafricani e mediorientali si stanno verificando numerosi cambiamenti. Venti di libertà si stanno muovendo in quelle nazioni, ma anche una situazione di instabilità politica, il cui esito futuro è veramente difficile da interpretare.