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IL VENTO della DEMOCRAZIA ci fa paura?

Creato il 01 marzo 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

IL VENTO della DEMOCRAZIA  ci fa paura?La lotta per la libertà non è casuale, dopo 42 anni sotto la dittatura del sanguinario  colonnello Muammar Gheddafi  la nuova generazione libica cresciuta povera ma, interconnessa grazie ai social network e  internet e comunque libera rispetto al dominio esercitato fino a ieri dall’islamismo  sta rivendicando i propri diritti.

Fa piacere sapere che L’Unione Europea  abbia deciso di applicare le azioni dell’Onu ma, bisognerà capire come noi campioni della democrazia liberale oltre a riempirci la bocca di parole come libertà, civiltà e rispetto  ci comporteremo  verso la massa dei giovani nordafricani in rivolta che, in realtà a giudicare dal silenzio del governo, suscitano in noi paura piuttosto  che solidarietà.

IL VENTO della DEMOCRAZIA  ci fa paura?
Questo il tema trattato dalla puntata dell’Infedele su La 7, il programma condotto da Gad Lerner che apre la serata con un’intervista allo scrittore Andrea Camilleri che da buon siciliano arrabbiato, ha firmato un appello in cui si invitano  i deputati dell’opposizione a bloccare, in segno di protesta, i lavori del Parlamento. “Il governo Berlusconi,e la sua maggioranza parlamentare obbediente è entrato in un crescendo di eversione che mira apertamente a distruggere i fondamenti della Costituzione repubblicana e perfino un principio onorato da tre secoli: la divisione dei poteri.  Di fronte a questo conclamato progetto di dispotismo proprietario chiediamo alle opposizione di reagire secondo una irrinunciabile e improcrastinabile legittima difesa repubblicana, proclamando solennemente e subito il blocco sistematico e permanente del Parlamento su qualsiasi provvedimento e con tutti i mezzi che la legge e i regolamenti mettono a disposizione, fino alle dimissioni di Berlusconi e conseguenti elezioni anticipate. Se non ora, quando?”

Camilleri dimostra come sempre di avere una grande lucidità mentale, indipendentemente  dall’affermazione del deputato europeo Mario Borghezio, che lo accusa di “essere anziano” e “è una proposta idiota, perché tutto si può dire ma,  non che questo sia un regime, questo è un discorso eversivo, da brigatista rosso che potrebbe essere raccolto da un esaltato”!

Camilleri ha posizioni forti e va ammirato perché non scende a compromessi anche per quanto riguarda il tema della puntata e si augura che L’Unione Europea provveda ad un intervento umanitario nei confronti di  questo vento di democrazia e che i governi impediscano ai dittatori di arricchirsi con il petrolio a scapito della popolazione.

Il problema Libia, sempre più incandescente, viene osservato anche sulla base delle reazioni dei ministri italiani e sulle possibili ripercussioni che potrebbe causare, come il possibile esodo verso il nostro paese. E poi ancora le conseguenze che si potrebbero avere su tutta l’area del Mediterraneo, dove in effetti specie nei paesi nordafricani e mediorientali si stanno verificando numerosi cambiamenti. Venti di libertà si stanno muovendo in quelle nazioni, ma anche una situazione di instabilità politica, il cui esito futuro è veramente difficile da interpretare.

IL VENTO della DEMOCRAZIA  ci fa paura?
L’Italia che riconosce la lezione di coraggio e dignità che arriva dal mondo arabo  non deve restare in silenzio, deve  chiedere sostegno ai processi democratici innescati in nord Africa, un vero dialogo tra culture.  L’effetto domino di questi giovani contro l’immobilismo dei dittatori è stupefacente e apre un nuovo scenario storico: lo scontro tra L’Islam e il modello occidentale. E’ necessario allargare lo sguardo perché la modernizzazione non può essere fermata.


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