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Il villaggio di Tamura

Creato il 26 maggio 2011 da Madyur

A Tamura , villaggio giapponese , che dopo lo tsunami e il terremoto cerca di tornare alla normalità. C’è un figlio che continua a lavorare tra i resti anneriti ed esplosi della centrale di Fukushima. Lo fa per soldi , per non perdere l’impiego , perché non ci sono alternative. Di giorno dentro l’impianto dentro la tuta, la sera , prima di tornare a casa, la visita di controllo per registrare la dose di radioattività accumulata.

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L’uomo e la madre vagano soli tra campi incolti. Finocchi grossi come meloni, insalata alta mezzo metro. Tamura è un villaggio di 100 abitanti : oggi è deserto e silenzioso. La scuola è stata abbandonata , l’impianto di benzina chiuso , le case sbarrate , le tende tirate sui vetri , le assi inchiodate alle porte , i pochi lampioni spenti.

Prima del posto di blocco della polizia che non fa entrare nessuno , si sono viste 6 persone. Tutti anziani. Una coppia che gestisce un emporio , gli scaffali vuoti , poche confezioni di succhi di frutta , pacchi di fazzoletti, tubetti di dentifricio , qualche scatola di piselli e fagioli . Due signore che curano il loro giardino . Un falegname che cerca di lavorare . Un imprenditore edile che vorrebbe tornare a fare lavori di manutenzione nel villaggio.

Tutti dicono la stessa cosa, però. “Tornare a casa per morire là dove si è nati e cresciuti”. I programmi del governo non convincono. La vita nei centri è monotona e precaria. E’ vero C’è ancora abbondanza di cibo, assistenza e solidarietà. Ma mancano le prospettive. Gli alloggi futuri stanno nascendo , con cura, in un vecchio parcheggio , riempito a ghiaia e riadattato. Saranno consegnate a luglio con criteri che in Italia farebbe ridere : prima gli anziani  poi le famiglia con i bambini.

La vita monotona continua nel centro. I bambini devono andare a scuola , la coda per il pranzo e uno sguardo al pc collettivo per restare nel mondo. Una partita a scacchi. L’assistenza psicologica , il mercato del venerdì con offerta di scarpe e vestiti , distrazione. C’è vita , ma sopravanza lo sconforto. I giovani hanno vita più facile.  Fanno la fila davanti all’ufficio di collocamento , accettano il primo posto che capita. Per li anziani è più difficile : restano soli negli alloggi : piccoli cubi protetti da tende.

Gli anziani vanno a guardare ogni giorno il cantiere delle nuove case : ne stanno costruendo 320. Sono a spese dello Stato che distribuisce anche dei sussidi: 600 euro a testa, 1000 uero per una coppia con due figli. Gli indennizzi arriveranno : si parla di 80, 100 miliardi di dollari. C’è da rimborsare un popolo di 100 mila persone.

Il governo si è scusato, si è impegnato, si sente in colpa per aver coperto i silenzi omertosi e le gravissime responsabilità di chi aveva in mano la vita degli altri. Il primo ministro Khan rinuncia allo stipendio per un anno. L’imperatore Akihito ha decurtato le spese di Palazzo. Piccoli gesti, grande emozione.

5 tecnici della Tepco hanno fatto prevalere il business , a scapito della salute dell’uomo. Quattro dei 6 reattori di Fukushima sono rimasti senza circuito di raffreddamento. La temperatura è salita a livelli proibitivi. Ci sono state esplosioni e reazioni a catena. Le barre del combustibile hanno liberato nell’aria idrogeno, cesio 137 e iodio 131. La centrale è irrecuperabile, le schifezze della centrale sono nelle viscere della terra. La centrale verrà ricoperta di boro, cemento e sabbia. Oggi ci sono 0.04 millisievert . Due settimane fa era 170.


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