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Il volto di un’altra di P. Corsicato

Creato il 08 aprile 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Bella (Laura ChiattiSomewhere, Romanzo di una strage) è la conduttrice di un popolare show televisivo sulla chirurgia estetica. Insieme al marito e chirurgo plastico Renè (Alessandro PreziosiMine Vaganti, Femmine contro Maschi) rifanno i connotati a brutti anatroccoli che verranno drammaticamente trasformati in maestosi (o quasi) cigni. Il bel sogno catodico si infrange, però, quando Bella viene licenziata dalla produzione che la accusa del recente calo di ascolti: il pubblico si è stufato della sua faccia. Bella è oltraggiata, incredula e quando anche il marito le volta le spalle, decide di andarsene. Durante il viaggio, però, un incredibile incidente cambierà tutto.

Il nuovo film di Pappi Corsicato (Libera, Il seme della discordia) racconta la realtà della società contemporanea in una commedia che non ha niente di moralistico o retorico, ma anzi gioca, inneggia e prende in giro la società stessa ed i suoi giocatori.
Essere ed apparire, una volta contrapposti, oggi sembrano legati imprescindibilmente in un gioco che non coinvolge solo pochi eletti, ma tutti noi. “Mi interessava rappresentare in modo trasversale come tutti oggi,” racconta il regista, “anche un gruppo di velleitari ma divertenti e anche un po’ sfigati operai, fossero facilmente corruttibili pur di avere un po’ di visibilità nello spettacolo.” Questa coppia di personaggi televisivi pronti a tutto pur di affermare la propria immagine e il proprio successo non è quindi altro che un pezzo della nostra società e, forse, rappresentano quel desiderio che si nasconde, a volte remoto, a volte vicino, in ognuno di noi.
Abbiamo detto niente retorica, niente morale, questa sembra essere stata la parola d’ordine di Corsicato il quale ha creato un film che non può e non deve essere preso sul serio. Innanzitutto la recitazione: il regista ha chiesto agli attori di recitare in modo realistico, ma antinaturalistico, i personaggi, insomma, dovevano essere credibili, ma anche dare l’idea di non appartenere alla vita di tutti i giorni. La regia ce l’ha messa proprio tutta in questo senso: fotografia, ambientazione, mix di stili, tutti in contrasto tra loro. “I miei riferimenti tra gli altri sono anche quelli della moda e dell’arte contemporanea. Volevo creare un mondo apparentemente glamour e rassicurante. […] Il misto di stili è voluto proprio per rendere la storia atemporale. Classica nell’impianto ma attuale nei contenuti.
Ed ecco quindi che dei sorprendenti Laura Chiatti e Alessandro Preziosi si muovono tra scene in bianco e nero, atmosfere anni 50, alterazioni cromatiche, illuminazione artefatta ed espedienti da film horror. “Puro divertimento. Un modo per sottolineare che ci stiamo muovendo in un mondo di finzione.”
Una commedia brillante, sorprendente e fuori dagli schemi. Corsicato tra Almodovar e Tarantino in una storia contemporanea, ma fuori dalla realtà.

di Mara Telandro

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