Magazine Diario personale

Immagina, NON puoi.

Da Giovanna @giovanna_rai

Vi ricordate che ero tornata a Orbecesso?
Bene, dopo un sano periodo di follia, di schifo sommo e puro e di sopportazione che mi regalerà il paradiso (regalerà letteralmente, al mio arrivo in paradiso chi di dovere mi dirà "tieni zia"), ho finito di lavorare.
Ma io non finisco di lavorare come voi, gente normale, che magari non vivete in questo posto demmerda che è l'Italia, io finisco di lavorare dal giovedì al venerdì.
Fu così che un giovedì venni informata che "sai, ho le lacrime agli occhi, ma non ci sono più studenti".
I miei pensieri nell'ordine:
Sono morti.
Li hanno rapiti gli alieni.
Fottiti.
Beh, mi dico pazienza, e lei mi dice "immagino che entro sabato tu possa andartene" (mi forniscono la casa).
Immagina, NON puoi.
In ogni caso, mi incavolo così tanto, che faccio le valigie e scappo nottetempo.
Le valigie però le lascio a Orbecesso, dove la mia padrona di casa, deve fare lo sforzo estremo di aprire al corriere prepagato e consegnargli la valigia. Solo questo perchè il favore di stamparmi la lettera di vettura UNAPAGINAUNA non ha potuto farlo.
"Sai, io queste cose non le capisco".
Sai, io non capisco come un essere umano che non sappia usare una stampante sia ancora vivo.
Ciao selezione naturale, sono Giovanna, dobbiamo parlare.
Arriva la valigia e in una tasca, in una busta chiusa, protetta da plastichina, trovo una lettera della signora.
La signora mi ricorda che abbiamo dimenticato i soldi per la permanenza del mio ragazzo.
Spiegazione necessaria:
Ad Orbeschifo mi forniscono la casa, una stanza in casa per essere precisi, con studenti vari con cui, secondo la direttrice, non dovrei socializzare.
No, se mi dicono "shcusha, posso prendere agua", gli rispondo "crepah".
Fare pipì nello stesso cesso per me è condivisione amica direttrice.
In ogni caso la padrona di casa mi aveva informata, dotandosi di barba e tunica, che nessunooh poteva venire a casaaah.
Immagina, NON puoi.
Come se fossi in un convento, o dovesse preservare la mia purezza.
Provo a spiegarle che ho 30 anni (una volta) e che naturalmente avremmo pagato i consumi in più. Chessò, il calpestio delle piastrelle, l'usufrutto delle scale, il consumo della maniglia, lo scioglimento dei ghiacciai del frigo, i click in più degli interruttori.
Mi chiede DIECI euro al giorno.
Le dico un ok sorridente, che in qualche luogo del mondo significa "'sta tirchia".
Quindi ora, 'pora stela, vuole sti 30 euro.
Te li mando amica.
A 4,50 a scatola di Imodium, posso augurarti squaraus a vita senza sentirmi in colpa.

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