I casi di discriminazione nei confronti degli immigrati sono stati 1.142 nel 2013, il 68,7% dei quali su base etnico-razziale. E’ quanto emerge dal rapporto dell’Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali (Unar), presentato ieri a Roma.
(voxnews.info)
Lavoro e servizi pubblici: sono troppi i casi di discriminazione verso gli immigrati in Italia. “Accomunati da un’incidenza di poco superiore al 7% sono le discriminazioni segnalate nell’accesso al lavoro e – prosegue l’Unar – ai servizi pubblici, mentre il 5,1% ha riguardato l’accesso alla casa”. Un problema, quest’ultimo, che diventa di difficile risoluzione anche per la contrazione del mercato: “Le 40mila compravendite effettuate da stranieri nel 2013 sono – specifica il rapporto – meno della metà rispetto a quelle degli anni antecedenti alla crisi, 135mila nel 2007″.
La discriminazione razziale nel mondo dello Sport. Il rapporto Unar non fa sconti nemmeno al mondo dello sport, in particolare al pallone. Sono stati 118 i casi di razzismo nel campionato professionistico individuati nella scorsa stagione calcistica dall’Osservatorio su Razzismo e Antirazzismo nel calcio. Si sono verificati “anche 55 episodi di razzismo (di cui 14 in campo) nel calcio dilettantistico, che coinvolge un numero maggiore di giocatori stranieri o di origine straniera”.
Crescono le denunce degli immigrati nei confronti degli italiani. “Da 467.345 nel 2004 a 642.992 nel 2012 (+37,6%)”, mentre “quelle contro stranieri” passano “da 224.515 a 290.902 (+29,6%)”. A proposito di queste cifre va rilevato che, pur essendo quasi raddoppiati i residenti provenienti dall’estero (da 2.210.478 a 4.387.721), la loro incidenza sul totale delle denunce è diminuita. (ADNKRONOS)