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"Impiegati" del welfare dopo Brunetta

Da Brunougolini
Sono stati dipinti con "furore ideologico", per usare le parole di Susanna Camusso, come dei fannulloni scansafatiche. Sono coloro che da oggi vanno a votare per i loro rappresentanti sindacali e sono i protagonisti di un libro che assomiglia a un romanzo dal titolo scarno, quasi gogoliano, "Impiegati" (Ediesse), voluto dal sindacato della funzione pubblica Cgil di Roma e Lazio e in particolare dal suo segretario Lorenzo Mazzoli. L'autrice, giornalista, Paola Lo Mele, ha dato voce a trenta di loro e ne è uscito il quadro di un'Italia devastata.
Avete presenti le sequenze televisive che mostravano malati in barella assiepati per giorni e giorni nei meandri del Policlinico romano Umberto primo? Ecco prima della Tv ne aveva parlato, in questo volume, uno degli intervistati, infermiere in quell'ospedale. Una testimonianza che si aggiunge a tante altre. Sono dei costruttori del welfare sottoposti a un piano di smantellamento. Un piano che sembra aver anticipato le sortite autorevoli di chi come Mario Draghi, governatore della Bce, parla della morte dello stato sociale. Fatto sta che in Italia, infermieri, insegnanti, vigili del fuoco, assistenti sociali, hanno combattuto contro tale morte, malgrado gli organici tagliati, i contratti e le assunzioni bloccati, il dilagare di precari.
È stata messa in atto, come spiegano Paolo Nerozzi e Claudio Di Berardino una controriforma, smantellando quanto aveva immaginato il compianto Massimo D’Antona. Sono stati ridotti i posti letto, ma non i costi dei direttori generali e delle super consulenze, spiega Rossana Dettori. E le astronomiche cifre sugli stipendi dei manager pubblici rese note in questi giorni avvalorano tale tesi. È stata la cura Brunetta, non ancora sottoposta al vaglio dei tecnici del governo Monti. Una cura che ha finito, con l'agevolare anche le sacche di inefficienza e a non individuare i fannulloni veri.
Loro, i protagonisti del libro, hanno resistito con grandi motivazioni, come gli eroi di una battaglia quotidiana. C'è quello che conduce l’autoambulanza ma non c'è il medico a bordo. C'è la direttrice del Colosseo che con i suoi quindicimila visitatori al giorno comporta un’attività paragonabile a quella dell'Hilton ma ha un organico di 7 persone a turno. C'è l’affannato bibliotecario della Biblioteca Alessandrina (un milione di libri). C'è il funzionario dell'agenzia delle entrate che per ogni ora di missione fuori dal proprio territorio riceve 86 centesimi. C’è la lavoratrice della Galleria d'arte moderna che spiega come a volte si debbano chiudere importanti rassegne d’arte per mancanza di assistenti.
Il libro ospita anche un confronto, una volta tanto non generico, ma nel merito dei problemi, con esponenti del centrosinistra (Bersani Ferrero Bonelli Vendola Di Pietro). Un modo per uscire dalle prediche sull'antipolitica per aiutare una rigenerazione della politica.
http://ugolini.blogspot.com

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