L’acconto Imu sulla prima casa è rinviato a settembre. Questa la decisione presa dal Governo Letta durante la seduta del Consiglio dei Ministri di ieri sera che si è concluso con poco o nulla di concreto, dopo gli annunci del pomeriggio.
Bisognerà infatti attendere la prossima settimana per il testo del decreto legge che sposta di 3 mesi il pagamento della prima rata dell’imposta municipale unica (la scadenza è prevista il 16 settembre), ma solo per l’abitazione principale, comprese le pertinenze, al massimo 3 per ogni categoria catastale ammessa, box e autorimesse, cantine, tettoie e posti auto.
Ricordiamo che sull’Imu prima casa restano irrisolte le questioni legate alla separazione dei coniugi, al tempo trascorso nell’abitazione e alla doppia residenza di marito e moglie.
Restano esclusi dalla proroga, come anticipato nell’articolo “IMU, probabile rinvio a settembre ma solo per la prima casa” le seconde case, i capannoni industriali, i negozi, gli alberghi e gli immobili sfitti o affittati per i quali è confermata la scadenza del 17 giugno.
Sugli immobili strumentali si prospetta una “stangata doppia”: da un lato, secondo quanto stabilito dal d.l. Salva Italia, nel 2013 ci sarà un aumento dei valori fiscali di riferimento (il moltiplicatore passerà da 60 a 65) e dall’altro per quegli immobili presenti in Comuni che hanno aumentato le aliquote quest’anno o l’anno passato, si pagherà secondo le scelte comunali e non più sul valore dello 0,76% (leggi anche “Capannoni industriali, aggiornati i coefficienti per le aliquote IMU 2013“).
Non si salveranno nemmeno quelle categorie di fabbricati strumentali, come le imprese a inizio attività o gli immobili rilevati da un fallimento, che avevano goduto lo scorso anno di un’aliquota particolarmente favorevole, ma che dal 2013 non potranno usufruire dello stesso trattamento visto che il gettito prodotto dall’aliquota dello 0,76% sarà dirottato dai Comuni allo Stato senza possibilità di sconto, ma senza un limite sugli aumenti.