Imu sugli immobili commerciali della Chiesa: l' "ammuina" del governo Monti

Il Consiglio di Stato ha bocciato per la seconda volta (ora in maniera parziale) lo schema di regolamento governativo sulla disciplina dell'Imu per gli  immobili di proprietà degli enti non profit (tra i quali quelli della Chiesa), destinati, anche solo in parte, all'esercizio di attività commerciali. Sarà anche un governo formato da diversi cattedratici, ma l'esame del Consiglio di Stato non sembra il piatto forte dei ministri di Monti. Scartata l'ipotesi di palese incapacità dei membri del governo, rimane quella del tentativo di circoscrivere il  "danno" che conseguirebbe all'estensione del pagamento dell'Imu agli immobili degli enti ecclesiastici, questione che, tra l'altro, il governo ha "dovuto" affrontare solo a seguito della censura ("aiuti di Stato") formulata dalla Commissione Ue. Il governo è ora posto di fronte al bivio se riscrivere la norma per adeguarla alla normativa comunitaria (e al senso di equità tra i cittadini) o se riproporla così com'è, poiché giova ricordare che il parere del Consiglio di Stato è obbligatorio, ma non vincolante per l'esecutivo. Le norme sulla tassazione degli immobili ad uso commerciale degli enti non profit partiranno dal 1° gennaio 2013: un paese che si vuole laico attende un semplice atto di giustizia da parte del governo. (I dettagli in un articolo pubblicato sul sito de Il Sole 24 Ore: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-11-13/chiesa-enti-commerciali-consiglio-165905.shtml?uuid=AbwPdb2G.