Finalmente un po’ di chiarezza sull’IMU terreni agricoli: è in vigore da sabato il decreto legge 24 gennaio 2015, n. 4 in merito alle misure urgenti in materia di esenzione IMU (scarica qui il testo di legge).
Dopo rapido Consiglio dei Ministri, i responsabili dei dicasteri dell’Economia (Padoan) e delle Politiche agricole (Martina) hanno ridefinito la situazione dopo la confusione che si era venuta a creare nelle scorse settimane (leggi in proposito l’articolo IMU terreni agricoli, non è obbligatorio pagare entro il 26 gennaio).
Due i punti di rilievo contenuti nel provvedimento: da una parte la scadenza del pagamento dell’IMU terreni agricoli ulteriormente spostata di 15 giorni (si dovrà pagare pertanto entro il 10 febbraio); dall’altra la definizione dell’esenzione dal pagamento del tributo per i terreni situati nei territori dei Comuni classificati come “totalmente montani”. Altra esenzione totale anche per i terreni nei Comuni classificati come “parzialmente montani”, purché posseduti e condotti da imprenditori agricoli e coltivatori diretti. Continuano a pagare tutti gli altri.
I criteri saranno retroattivi e si applicheranno a che all’anno di imposta 2014. “Per l’anno 2014 – si afferma in una nota di Palazzo Chigi – non è comunque dovuta l’IMU per quei terreni che erano esenti in virtù del decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 28 novembre 2014 e che invece risultano imponibili per effetto dell’applicazione dei criteri sopra elencati”.
Per approfondire leggi l’articolo Sciolto il nodo dell’IMU terreni agricoli: ecco chi paga e chi no.
L’atto di responsabilità da parte del Governo sembrerebbe pertanto essere arrivato. Negli scorsi giorni le critiche erano giunte abbondanti sulla situazione di caos creatasi in materia. Proprio a tal riguardo Saverio Fossati sul Sole24Ore affermava: “La vicenda dell’IMU sui terreni montani – scrive Fossati – è l’ultimo esempio del caos che regna sulla fiscalità immobiliare. Il quadro è desolante. Con il governo inchiodato alla necessità di incassare poche centinaia di milioni di euro e le pronunce del TAR sul decreto del governo, che hanno aggiunto confusione a confusione. Nel mezzo, alcune centinaia di migliaia di contribuenti, sui quali non c’era alcun bisogno di infierire con l’ennesima tassettina”.
Ora la definizione di scadenze ed esenzioni è nero su bianco: la confusione è finalmente terminata?