Fecondazione eterologa, ci siamo: in arrivo il documento delle Regioni sulla fecondazione eterologa, che contiene le linee guida alle quali i centri si dovranno affidare per mettere in atto la sentenza del 9 aprile 2014 con cui la Corte Costituzionale dichiarava incoercibile il diritto ad avere figli. Tra i principali punti del documento: identità del donatore; registro dei donatori; colore della pelle della coppia ricevente. Vediamoli del dettaglio.
Dopo la sentenza del 9 aprile 2014 con cui la Corte Costituzionale dichiarava incoercibile il diritto ad avere figli, abolendo di fatto la Legge 40/2004 che vietava le procedure di fecondazione eterologa in Italia, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin aveva bloccato l’avvio della fecondazione assistita eterologa, sottolineando l’importanza di un decreto legge che stabilisse delle regole per le coppie riceventi e per i donatori.
In un primo momento, era stata dichiarata la necessità di un documento delle Regioni sulla fecondazione eterologa, per consentire alle coppie sterili di affrontare il percorso di fecondazione assistita, ma dopo la decisione di un giudice di Bologna, alcune Regioni hanno deciso di affrettare i tempi, e così Toscana, parte dell’Emilia Romagna, ed il Piemonte, hanno dato il loro consenso.
In particolare il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino aveva dichiarato che il Piemonte si sarebbe mosso immediatamente, ma che vi sarebbe stata una apertura al dialogo con le altre Regioni, per stabilire delle linee guida univoche. Linee guida che sono finalmente arrivate, e che vi descriviamo in alcuni punti:
1. Identità del donatore. L’identità del donatore è anonima, a meno che, una volta che il bambino nato da eterologa avrà raggiunto i 25 anni di età e voglia conoscere l’identità del padre o della madre biologici, questi non decida di rivelare la propria identità.
2. Limite di 10 nati per ogni donatore. Non sarà possibile superare questo numero, per evitare situazioni difficili da gestire; tuttavia, la coppia che ha già avuto un figlio da eterologa, potrà chiedere di averne altri dallo stesso donatore.
3. Colore di pelle e fenotipi. Il bambino nato da eterologa dovrà avere lo stesso fenotipo della coppia ricevente, ma anche lo stesso colore della pelle e dei capelli.
Tuttavia, si continua a dibattere. Il ministro della salute Beatrice Lorenzin sostiene che il documento non basta, perché è necessaria una legge che metta in sicurezza le donazioni.