A Minsk si è decisa la sorte dell’Ucraina. L’accordo siglato nel vertice bielorusso vuol essere un primo punto di partenza per il rilancio dell’Ucraina e del suo popolo. L’ora della tregua si avvicina. Entro mezzanotte, infatti, entrerà in vigore il cessate-il-fuoco imposto dal summit di Minsk. I separatisti filorussi hanno ammesso che rispetteranno l’accordo, anche se in queste “ultime ore” di guerra la tensione che si respira è ben distante dalle condizioni di una tregua. Le milizie separatiste hanno inoltre fatto sapere che risponderanno col fuoco, di fronte a qualsiasi violazione dell’accordo da parte dell’esercito governativo. Denis Pushilin, negoziatore tra le fila dei ribelli, ha dichiarato: “La nostra posizione è fondata su ciò che abbiamo firmato a Minsk. Aderiremo alle disposizioni dell’accordo“. Ma la reazione armata non tarderà, nel caso di una qualsiasi violazione.
Dalla parte dei separatisti, intanto, si parla già di una futura modifica della Costituzione per l’Ucraina, e pertanto i ribelli hanno invitato al dialogo le autorità di Kiev. E’ sempre Denis Pushilin ad averlo reso noto, avvertendo che: “L’accordo siglato a Minsk prevede una riforma costituzionale che dovrà veder la luce entro la fine del 2015“. La riforma, voluta dai separatisti, vorrebbe un sostanzioso decentramento verso i maggiori centri delle regioni di Donetsk e Lugansk.
Nel mentre in Ucraina non cessano i bombardamenti. Si parla di una tregua dalla mezzanotte, ma gli scontri continuano e la popolazione civile soffre ogni giorno di più le ferite di una guerra che non risparmia le vittime innocenti. I ribelli filorussi continuano nel mentre ad attaccare nei pressi di Debaltsevo, così da poter conquistare più territorio possibile prima della tregua. Debaltsevo è situato a metà strada fra Donetsk e Lugansk, e proprio a causa della sua collocazione strategica è attualmente sotto le mire delle milizie separatiste.
Tra le giornate di ieri e di oggi le vittime civili e non solo, hanno ormai raggiunto il centinaio, ma le stime avvertono un progressivo aumento nel numero dei morti. Da Kiev fanno intanto sapere che i bombardamenti continuano senza tregua, colpendo villaggi e città di maggiore estensione. Anatoly Stelmakh, portavoce dell’esercito ucraino, ha riferito di come gli scontri si siano intensificati di recente nei pressi dell’abitato di Debaltsevo.
Debaltsevo è una cittadina nell’Oblast di Donetsk con una popolazione che supera di poco i 20mila abitanti. Il 26 luglio del 2014 la città ha visto un primo pesante combattimento, divenendo roccaforte dei separatisti per 48 ore. Due giorni dopo, il 28 luglio, le forze armate di Kiev l’hanno riconquistata. Nel gennaio di quest’anno Debaltsevo è stata nuovamente interessata da pesanti scontri, in quanto nodo strategico di un’offensiva armata condotta dalle milizie filorusse che colpirono – tra l’altro – Donetsk e Mariupol.