I cinesi non si piacciono per i loro tratti somatici e molti giovani negli ultimi tempi hanno cominciato a frequentare sempre più spesso le sale d’aspetto dei centri di chirurgia plastica per eliminare i caratteristici occhi a mandorla e rendere l’espressione più occidentale.
E’ quello che ho letto recentemente su una rivista specializzata che riportava il sondaggio della Horizon Research Consultancy Group di Pechino. Di fronte allo specchio alcuni cinesi non sopportano occhi a mandorla, viso ovale e naso largo. Tant’è che le operazioni hanno subito un aumento esponenziale che tocca il 20% l’anno. Nei negozi è persino possibile comprare strisce adesive per rendere gli occhi meno a mandorla.
Si tratta di un’industria che alimenta un business di oltre 1,6 milioni di euro l’anno, spesi in cliniche più o meno specializzate. I prezzi vanno dai 376 ai 10mila euro. Il listino prezzi dei ritocchi dipende dal chirurgo. Si va da 376 euro (circa 3 mila yuan) per rifarsi le palpebre, ai 3.500 euro per avere zigomi nuovi. Un seno sodo costa dai 1.500 euro in su, mentre per scolpire le mascelle servono dai 1500 a 10.000 euro.
Secondo i dati dell’International Society of Aesthetic Plastic Surgery (Isaps), dopo Stati Uniti e Brasile la Cina è il terzo Paese per numero di interventi estetici realizzati con quasi 1,3 milioni di operazioni regolari, realizzate tra il 2009 e il 2010 .
Gli interventi più richiesti sono la lipoplastica (eliminazione del tessuto adiposo), l’epicantoplastica (creazione della plica palpebrale), l’aumento del seno e la rinoplastica.






