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In Darkness di A. Holland

Creato il 27 gennaio 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

In Darkness” di Agnieszka Holland si prepara a sbarcare in Italia cercando approvazioni e larghi consensi da parte del pubblico, oltre che da un’ attenta critica. Il film è una cooproduzione polacca, canadese e tedesca del 2011 e concorre per l’85° edizione della “Accademy Awards” come “miglior film straniero”, la sceneggiatura firmata da David F. Shamoon in collaborazione con Robert Marshall. La regista polacca Holland si è già aggiudicata il premio per la “Migliore regia” alla “Valladolid International Film Festival”.
Inoltre le critiche di molti quotidiani americani promuovono la produzione a pieni voti. Questi alcuni commenti: The New York Times: “Un film ricco di suspense, di tensione e di diversi momenti di autentica commozione”; The Los Angeles Times: “uno stile spassionato, lucidissimo e controllato, uno sguardo senza compromessi; The washington Post: “una storia di coraggio e solidarietà che va diritto al cuore”.
La Holland sembra riproporre tematiche ed atmosfere spielberghiane di grande impatto emozionale, richiamando nel contenuto “Schindler list”, e anche se non possiede la stessa unità narrativa, risulta potente nel contesto attraverso la drammaticità delle scene. La quasi totalità delle scene del film sono state girate nei sottoterra delle reti fognarie di Berlino, Leipzig e Lodz, con un buio naturale. Durante le perlustrazioni per le riprese si è pensato alle condizioni di vita che una decina di ebrei hanno dovuto affrontare per mesi in condizioni insostenibili dal punto di vista umano. Inizialmente la regista aveva rifiutato l’idea proposta dallo sceneggiatore David F. Shamoon e tratta dal libro “In the sewers of Lvov’” ( poi riproposta in più versioni dallo stesso sceneggiatore); questo per evitare un ritorno su tematiche da lei già trattate precedentemente quali: “il dramma, la sofferenza della guerra, l’odio razziale”, e su cui puntava per l’assegnazione di due oscar: nel 1985 con “Racconto amaro” (in gara come “Miglior film straniero” e nel 1992 con “Europa Europa” per la “Migliore sceneggiatura”).
Il film è ambientato nell’anno 1943 in uno scenario bellico in cui la Polonia si ritrova occupata dalle forze naziste provenienti dalla Germania. La storia realmente accaduta racconta le gesta coraggiose di un operaio “Leopold Socha”, (un ladro secondo le accuse, ma un eroe per la resistenza polacca), che si ritrova a salvare alcuni cittadini fuggitivi di religione ebraica perseguitati dai nazisti. Le intenzioni iniziali di Socha sono di ottenere dei compensi economici dagli ebrei fuggitivi in cambio della salvezza, (il motivo prevalente è il sostentamento di sua moglie e di una figlia) che si trova nascosta nei sotterranei cittadini, all’interno di una rete fognaria, ma con il trascorrere del tempo l’atteggiamento del protagonista cambia, il suo modo di pensare subisce una radicale trasformazione, fino al punto di immolare la sua vita stessa per salvare la vita di una decina di condannati allo sterminio nazista dettato dalla temibile Gestapo. A rendere maggiormente critica la sua posizione ci pensa un suo ex amico “Bortnik” un alto ufficiale dell’esercito ucraino che cerca di convincerlo, attraverso delle promesse, a rivelargli il nascondiglio degli ebrei. Socha è pienamente consapevole del rischio che sta correndo mettendo a repentaglio anche la vita dei suoi cari (moglie e figlia), ma decide in ogni caso di tentare il salvataggio di donne, bambini e uomini da una condanna certa.
L’underground narrato dalla cineasta assume caratteristiche universali certamente non buoniste che rievocano un periodo storico emozionante e commovente nel ricordo delle persecuzioni razziali e di odi sociali, ma nonostante tutto, ciò che risulta maggiormente prevalere e che renderà questo film memorabile, è la volontà e il coraggio di lottare per gli altri che ritroviamo in particolar modo nel protagonista.
La lavorazione di “In Darkness” durante le riprese è stata scrupolosa e attenta, la maggior parte delle riprese si sono svolte nel sottosuolo cittadino, e questo ha creato una contrapposizione con lo spazio urbano emergente. Socha si ritrova sospeso tra due mondi quello in superficie e quello sotterraneo. Nel mondo in superficie prevale l’odio e il compromesso, mentre nella realtà sotterranea riesce a trovare motivo per liberarsi dai vicoli ciechi dell’autodistruzione, questo avviene attraverso la volontà e la voglia di lottare per la salvezza di un popolo.
Socha il protagonista del film è stato un eroe della storia, ed è ricordato in particolar modo dal popolo israeliano per il suo coraggio e per la sua determinazione. Nel 1978 è stato insignito del titolo “Giusto tra le nazioni”.
Il film della durata di 144 minuti distribuito in Italia dalla “Good Films” sarà proiettato nelle sale italiane a partire dal 24 Gennaio del 2013 tre giorni prima “Del giorno della memoria”.

di Antonio Gentile

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