comemnto di Emma Mariani
Summary:
Ultimamente di storie come questa se ne sentono spesso. Uomini e donne che perdono il lavoro, imprenditori che si tolgono la vita perché oberati da tasse e spese… Realtà che mutano da un giorno all’altro.
E’ una storia di queste quella che racconta nel suo ultimo film il regista Edoardo Winspeare. In grazia di Dio, presentato alla 64° edizione della Berlinale, racconta proprio la storia sulla metamorfosi della crisi economica, della disperazione di una famiglia che perde tutto, ma che alla fine riuscirà a trovare l’occasione per dare inizio ad una nuova vita e il riscatto di una felicità che sembrava perduta. In grazia di Dio è stato girato interamente nei luoghi cari al regista (località del Salento) e, cosa non da poco, interpretato da attori non professionisti (la protagonista del film è Celeste Casciaro, moglie del regista).
Il film racconta la storia di 4 donne:
Adele, una donna forte e sola, dura e in eterno conflitto con la figlia.
Ina, figlia di Adele, è bella, simpatica, leggera. Ina non vuole pensare, non vuole essere come la madre. Bella di una bellezza che lascia senza scelte, Ina prende decisioni sbagliate, ma sa tornare sui suoi passi.
Maria Concetta, sorella appena più giovane di Adele e zia di Ina. Lavora come operaia nella piccola fabbrica di famiglia, ma il suo sogno è diventare attrice.
Salvatrice, madre, nonna, matriarca, sessantacinquenne contadina del Capo di Leuca. Alla sua età ancora non ha smesso di andare in campagna e cura il più bel pezzo di terra del paese.
E poi ci sono gli uomini: Vito, altro figlio di Salvatrice, Cosimo, innamorato di Salvatrice come un bambino da sempre, Crocifisso, un padre sempre nei guai, un fallito che non ha perso la sua umanità, e Stefano, che per primo saprà stare vicino a Ina, aiutando una madre troppo ferita per vedere la figlia.
A questa famiglia vengono strappati la casa e la terra , i luoghi che amano e ai quali appartengono.
Una volta persa la casa, è costretta a trasferirsi in campagna dove esiste ancora una masseria in cattivo stato e un po’ di terra intorno.
Una volta sistemata l’abitazione, Salvatrice, Adele, Maria Concetta e Ina si adattano al lavoro dei campi per avere qualcosa da vendere o meglio ancora da scambiare con altri generi indispensabili per la sopravvivenza. Cominciano a vivere attraverso il baratto, scoprendo così dalla crisi le risorse che spesso rimangono nascoste.
In Grazia Di Dio è una storia di disperazione ma nello stesso tempo di grande forza. E al centro di questa forza c’è ancora una volta la famiglia. La famiglia come fulcro dal quale trarre forza e sostegno e nella quale rifugiarsi per ricominciare.
Il rapporto di queste persone con la propria terra è forte radicato e radicale.
Quanto più profonde sono le nostre radici, tanto è più forte la nostra capacità di lottare, credo sia questo il vero significato del film.
In Grazia di Dio sarà nelle nostre sale a partire dal 27 marzo.
di Emma Mariani per Oggialcinema.net
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