Vivo a singhiozzo in Medio-Oriente da almeno 15 anni, ogni tanto arrivo al mio limite e prendo delle pause, anche di anni, ma poi ci ritorno sempre. Il Medio-Oriente e la gente che ci vive ti entrano dentro, sono unici, difficili, complessi, vitali.
Per noi occidentali è come stare alla finestra di un mondo multicolore e speziato, ma anche se viviamo qui tutta la vita saremo sempre stranieri. Una cosa l’ho imparata, da Israele ai sui vicini stati arabi, dove la situazione peggiora enormemente, quando parlano la propria lingua dicono una cosa, quando traducono per noi stranieri, beh è decisamente un’altra cosa.
Finché non si vive qui, le sfumature gli occidentali non riusciranno mai a capirle.
Vedo con scetticismo misto ad apprensione le immagini in Egitto. Avendo i canali delle televisioni arabe, sia egiziane che Al-Jazeera, volendo potevo seguire tutto, anche non capendo la lingua.
Non entro nella situazione, L’Egitto è in bilico, possono scegliere verso una democrazia o scivolare verso una repubblica islamica come l’Iran. Democrazie negli stati Arabi, purtroppo la storia insegna non ve ne sono. Speriamo che siano un’eccezione, ma sinceramente dubito.
La cosa che mi ha colpito di più sono stati i cammelli, in tutto il caos, la violenza, la cosa più surreale erano i “dimostranti” che si attaccavano in groppa ai cammelli. Se non fosse tragico sarebbe quasi da ridere, neanche fosse un film di Lawrence d’Arabia.
Oggi è venerdì, altra giornata che si prospetta brutta. Che peccato, il Medio-Oriente è così bello, ma così travagliato, così dannato, non riescono mai a vivere in pace.