L'Adiconsom rilevava (cosa che è ben nota a tutti i docenti, i genitori e gli alunni delle scuole d'Italia) che in molte scuole mancano i soldi per lo svolgimento della normale attività didattica e che sono spesso i genitori a dovere supplire a questa mancanza.
Adesso il nuovo Ministro Profumo (in piena continuità con l'operato del tanto criticato ministro Gelmini) ha reso obbligatoria l'adozione del registro elettronico, che servirà a costruire (come leggiamo sul sito della pubblica amministrazione) una scuola del futuro "Digitale, trasparente, innovativa" ... il che ovviamente non vuol dire necessariamente migliore dal momento che in 45 anni di continue innovazioni, dal 1968 ad oggi, la scuola è nettamente peggiorata sotto moltissimi aspetti. Basti pensare che i test di ingresso effettuati all'inizio del primo anno delle scuole superiori mostrano un trend negativo e costante: le conoscenze e competenze fondamentali (leggere, scrivere, far di conto, comprendere un testo scritto) sono in continuo declino.
Alle scuole elementari ormai è quasi impossibile bocciare gli alunni che non hanno acquisito le conoscenze minime indispensabili per affrontare l'anno successivo, ed in molte scuole superiori gli alunni vengono considerati come "clienti" da soddisfare. E come si soddisfano gli alunni? Promuovendoli anche se non se lo meritano del tutto per esempio.
Forse la scuola di una volta non era abbastanza trasparente, ma almeno i docenti potevano concentrarsi sulla didattica, pensare solo a impostare al meglio le proprie lezioni e a correggere i lavori dei propri alunni. Adesso che la scuola è sempre più "trasparente" (fino a rendersi evanescente) i docenti sono oberati dalla compilazione di moduli su moduli (una volta su carta adesso in forma digitale) e devono continuamente adeguare la propria programmazione ed il proprio lavoro a continue riforme sempre più astratte. Come fare a svolgere per intero il programma che il ministero esige quando lo stesso ministero taglia continuamente le ore a disposizione per svolgerlo?
E adesso la scuola dovrebbe diventare sempre più digitale fino a sostituire il libro di testo con un ipertesto da visionare con il computer, magari distribuendo computerini portatili a tutti gli alunni pure in classe: ad alunni che già fanno fatica a leggere un libro, togliamo pure il libro e lo sostituiamo con un testo interattivo da leggere sul monitor del computer, così che poi sarà più facile mentire ai genitori e fingere di stare studiando (mentre in realtà si distrae con i giochi o si collega a facebook appena i genitori voltano lo sguardo).
Come se non bastassero i telefonini e gli i-pad sempre accesi (e sempre connessi senza fili con i correlati rischi per la salute), come se non bastasse il continuo fissare monitor e schermi televisivi, che crea stanchezza alla vista e che rende le nuove generazioni sempre più incapaci di orientarsi nel mondo reale tridimensionale e sempre meno capaci di sviluppare pienamente la propria manualità (ai giochi di manipolazione con gli oggetti si sostituiscono piano piano i giochi bidimensionali in cui si guarda uno schermo e si schiacciano dei tasti). Anche scrivere con carta e penna è un importante esercizio di corrdinazione manuale, soprattutto per i più piccoli, ed anche per questo è bene non abusare dei computer.
E che dire delle ricerche scolastiche nell'era di internet? Una volta si consultavano libri ed enciclopedie, si andava in biblioteca a leggere, si prendevano appunti, si riassumeva e si relaborava personalmente. Adesso gli alunni che svolgono le proprie ricerche in questa maniera sono mosche bianche, perché la maggior parte di essi scaricano 4 articoli da internet, li stampano e li consegnano al docente. Persino le tesine per l'esame di maturità sono fin troppo spesso preparate nella stessa maniera, e spesso anche gli alunni migliori eseguono il proprio lavoro in questa maniera veramente inqualificabile.
L'innovazione tecnologica, innestata in un sistema il cui scopo sembra essere la semplificazione del percorso di apprendimento con conseguente (e proporzionale) diminuizione delle interconnessioni neurali degli allievi creerà una nuova generazione di semi-analfabeti, incapaci di sfogliare un libro (anche solo perché disabituati e demotivati), incapaci di prendere appunti su un quaderno, capaci però di smanettare col computer e (quel che interessa al potere) di ricevedere ed eseguire degli ordini.
"Via libera ai registri elettronici, ai badge per gli studenti e agli e-book, nonché al sistema di comunicazione con le famiglie basato sulla tecnologia digitale e gli SMS, immediati e poco costosi" si legge ancora sul sito della pubblica amministrazione, peccato che quel "poco costosi" è tutto da vedere, giacché dotare le scuole di un adeguato numero di PC è un costo iniziale non indifferente, e poi a regime resta la gestione del sistema informatico che costa, l'assistenza ai PC che si guastano che costa. Quanto agli SMS una volta non si spedivano, ma quando un alunno faceva troppe assenze o assenze sospette un docente telefonava ai genitori avviando ove necessario quel dialogo che il messaggio elettronico SMS non può certo sostituire. Alla fine quanto si faceva prima delle riforme digitali costava forse di meno e rendeva di più.
E che dire delle tesserine magnetiche (badge) che qualche compagno potrebbe complicemente far passare nell'apposito lettore facendo figurare presente un alunno che invece è andato a divertirsi altrove?
Ma quanto ci costa tutto questo? Nell'articolo succitato si legge che:
il Ministero è pronto a investire risorse fino a 24 milioni di euro per dotare le scuole di computer, e gli insegnanti di tablet: un progetto ministeriale, ad esempio, prevede che in Puglia, Campania, Sicilia e Calabria ogni docente abbia a disposizione un iPad.Sul sito metronews, leggiamo che l'eliminazione dei documenti cartacei dalla scuola e la loro sostituzione con documenti digitali porterà (secondo il governo) al risparmio di 30 milioni di euro. Difficile verificare questa stima (posso permettermi di sospettare che sia un poco esagerata, anche perché non so se sia stata tenuta in conto la normale manutenzione dei PC), ma sta di fatto che i soldi per pagare il servizio più importante di tutti, ovvero l'insegnamento, non ci sono! Sissignore, non ci sono soldi per pagare gli insegnanti, per assumere gli insegnanti, e quindi per offrire fornire un servizio valido agli studenti. Mentre il governo si vanta di spendere milioni di euro per dotare le scuole di PC nelle nostre scuole è diventato normale (in quanto previsto dalle nuove norme ministeriali) avere 32 alunni per classe!
Vi lascio immaginare quanto sia facile seguire personalmente il percorso formativo di ogni singolo studente in simili classi-pollaio. Chi vive nella scuola assiste in questi tempi alla formazione di classi di 32 alunni con 3 o 4 "diversamente abili" (ovvero casi di alunni con handicap più o meno grave) mentre gli insegnanti di sostegno sono sempre di meno per via dei soliti tagli.
Di anno in anno i tagli vanno avanti, e mentre ci sono fondi per comprare PC e lavagne multimediali o per gestire corsi di teatro, mancano i soldi per pagare il lavoro più indispensabile di tutti, quello dell'insegnante. Credere davvero che i soldi risparmiati non comprando carta permetteranno di ritornare ad avere un massimo di 26 alunni per classe? O di avere gli insegnanti di sostegno che sono necessari per supportare gli alunni in difficoltà? Ormai nessun docente ci spera seppure si indigni e si lamenti.
E che dire del fatto che lo stato nel suo forsennato tagliare fondi danneggia anche il mercato del lavoro? Che cosa faranno le industrie della carta? E' questo il modo di creare posti di lavoro e ripresa economica? Una magra consolazione per queste industrie è il fatto che tutti gli insegnanti dovranno dotarsi di un quadernone per sostituire il vecchio registro (pensate forse che ci si possa affidare solo al PC? che non si abbia bisogno di uno strumento agile dove con un tratto di penna segni quello che vuoi invece di dovere smanettare con un PC che magari non riesce a connettersi al server o si resetta per un errore del sistema?).
Come giustamente osserva Bianca Fasano su cilentonotizie (in un articolo ove sono esposte le mie stesse argomentazioni e lamentazioni), un poco dei soldi che verranno risparmiati dallo stato saranno spesi dai singoli professori per dotarsi di quanto serve.
Tranne casi eccezionali i docenti auspicherebbero una scuola che per molti versi sia all'antica, con i libri di carta, i quaderni di carta, i registri di carta (che non vanno in tilt, non hanno bisogno di collegarsi al server per funzionare, e non si guastano mai), ma sul sito di metronews vengono riportati "curiosamente" solo commenti positivi.
Chi ha vissuto già l'esperienza di lavorare col registro elettronico è spesso esasperato, spesso si perde tantissimo tempo a compilare un registro elettronico su un computerino microscopico (con un video microscopico e tasti microscopici). Se poi il collegamento tra il PC in cui si inseriscono voti assenze ed altri dati è collegato via etere (connessione wireless che costa qualche migliaio di euro di meno della cablatura dell'intero edificio scolastico) abbiamo da una parte problemi di collegamento (mancanza di segnale, lentezza della connessione) con conseguente impossibilità di utilizzo del registro, dall'altra tutti i possibili rischi per la salute connessi con le radiazioni utilizzate per veicolare il segnale.
fine della prima parte
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