Sì, è vero, è vero, la democrazia italiana è a rischio, ma non siamo ancora uno stato dittatoriale. Freedom House ci colloca (in discesa rispetto al 2008) al 73esimo posto nel mondo in quanto a libertà di stampa. Non da soli, però. Siamo appaiati con Tonga, uno stato insulare dell’Oceania con 100mila abitanti.
Non siamo ancora uno stato dittatoriale, dicevamo, come lo è la Corea del Nord, dove i giocatori rientrati dalla spedizione mondiale in Sudafrica sono stati sottoposti a
Una sosta interminabile, lunga sei ore, su un palco allestito al Palazzo della Cultura popolare, mentre quattrocento persone li insultavano rinfacciando le debacle al Mondiale.
Ancora peggio per il tecnico il ct Kim Jong-Hun, mandato a lavorare in un cantiere edile della capitale Pyongyang. Tutto ciò per aver tradito la ficudia del ‘Caro leader’ Kim Jong Il.
Se al potere, dalle nostre parti, ci fosse un – chessò – un Ber Lus Kong Il – ecco -, che punizione sarebbe spettata a Lippi & Co.?